«L’università non può più essere autoreferenziale, ma diventare un luogo reale e virtuale capace di mettere insieme le esperienze delle diverse culture del mondo».
È quanto si legge nel comunicato stampa per l’accordo di cooperazione tra università tradizionali e a distanza di tutto il mondo su “Linguaggi a confronto per una nuova comunicazione: verso l’Accademia della Civiltà”.
Le istituzioni coinvolte sono l’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, la Pontificia Università Antonianum, ICDE (International Council for Open and Distance Education) ed EADTU (European Association of Distance Teaching Universities).
La firma del memorandum di intesa è avvenuta durante la Conferenza Internazionale EADTU 2016, organizzata insieme all’Università Uninettuno in occasione dei suoi 10 anni e svoltasi a Roma, all’Auditorium Antonianum, anche in presenza di molti rettori delle università del mondo arabo, tra cui Mansoor Al Awar, della Hamdan Bin Mohammed Smart University di Dubai.
A dare il via ai lavori è stato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini: «Il ruolo delle università – ha affermato – non è quello di semplice creazione e trasmissione di conoscenza. L’università ha quella che io chiamo una ‘terza missione’, ovvero essere aperta alle richieste e ai bisogni della società. L’istruzione a distanza – ha aggiunto – è una delle principali opportunità a nostra disposizione e dovrebbe essere il nuovo e stimolante quadro di riferimento per la condivisione della conoscenza e delle esperienze, affinché l’istruzione non abbia più confini».
Da qui nasce l’idea di creare l’Accademia della civiltà che, come spiega il rettore Uninettuno Maria Amata Garito: «È uno strumento che ci aiuterà a fare ricerca sui linguaggi dell’arte per costruire un modello di interazione e di amicizia con mondi di culture diverse. Da sempre – continua – i linguaggi dell’arte sono stati utilizzati dagli uomini per aprire i loro animi ed esprimere i propri sentimenti. Per questo motivo, ritengo che l’accordo sia fondamentale per far sì che le università siano in grado di offrire alle giovani generazioni gli strumenti culturali per conoscere, interpretare e agire consapevolmente in un mondo sempre più interdipendente, dove le scelte di ciascuno hanno ripercussioni a livello planetario e dove è importante rafforzare la responsabilità sociale e il rispetto delle differenze culturali, religiose e politiche, aiutando a comprendersi e a superare contrasti e difficoltà, per costruire insieme un futuro di pace».
Uno dei promotori e firmatari dell’intesa è la Pontificia Università Antonianum: «L’accordo con Uninettuno e con le altre università a distanza – ha affermato il rettore Mary Melone – ci consente di utilizzare delle piattaforme informatiche che sono per noi una proposta di formazione che davvero non ha confini. È importante, per la natura di un’università pontificia, aprire lo sguardo e mettersi in dialogo con il mondo e quindi con la sensibilità, con le attese, con le potenzialità che il mondo della cultura, in questo caso della cultura di alto livello come quella universitaria, può presentare a livello globale».
A chiusura, il ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori e Gran Cancelliere dell’Università Antonianum, padre Michael Perry ha insistito sul concetto di “ecologia culturale”, usato anche da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Sì, perché – ha spiegato – «occorre mantenere un giusto equilibrio tra le ‘forze universalizzanti’ e ciò che gli antropologi definiscono ‘sapere locale’».