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Cosa pensava san Giovanni Paolo II delle apparizioni di Medjugorje?

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Silvia Lucchetti - Aleteia - pubblicato il 22/10/16
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Le testimonianze di quanti hanno potuto cogliere il pensiero personale del Santo Padre sulla Regina della PaceOggi ricorre la memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, proclamato beato il 1 maggio del 2011 da Papa Benedetto XVI e innalzato all’onore degli altari soltanto tre anni dopo, il 27 aprile 2014 da Papa Francesco. Per festeggiare con voi lettori la festa del nostro amato santo abbiamo pensato di raccontare un aspetto più intimo e meno conosciuto della sua storia: il suo rapporto con Medjugorje, il suo esservi stato solo come “pellegrino del cuore”, non avendo mai potuto fisicamente visitare quel luogo per rispettare la lunga prassi della Chiesa chiamata ad esprimersi di fronte al manifestarsi di un evento prodigioso.

Il libro “San Giovanni Paolo II e Medjugorje” (Shalom editrice) di mons. Dott. Eduard Pericic raccoglie le lettere private di Papa Giovanni Paolo II e alcune sue dichiarazioni non ufficiali ai singoli, ai gruppi ecclesiali, ai laici sull’importanza di Medjugorje. Egli non ha mai dichiarato ufficialmente il suo parere, rispettando la consuetudine della Chiesa, ma si è espresso privatamente al riguardo in moltissime occasioni.

GIOVANNI PAOLO II: Totus Tuus

Il motto scelto per lo stemma episcopale e poi per quello pontificio, Totus Tuus, esprime il suo totale affidamento alla Vergine Maria. Per tutto il suo pontificato Giovanni Paolo II ha invocato la protezione della Madonna consegnando a Lei se stesso, la Chiesa e il mondo. Il 13 Maggio 1981, giorno dell’anniversario della prima apparizione di Fatima, papa Wojtyla è colpito a morte, ma la Madre di Dio devia il colpo del proiettile, e da quel giorno diviene ancor di più il Papa di Maria che lo ha custodito. L’anno successivo porta la pallottola che lo avrebbe dovuto uccidere alla Madonna di Fatima per incastonarla nella sua corona. «Di fatto con questo gesto Giovanni Paolo II si riconosce miracolato dalla Madonna, che proprio a Fatima aveva messo in guardia l’umanità e la Chiesa dalle trame del maligno».

La prima apparizione della Madonna a Medjugorje avviene il 24 giugno 1981, poco dopo l’attentato al Papa. Egli crede che Medjugorje sia la continuazione di Fatima e che la liberazione dell’Europa Orientale dal comunismo sia opera della Vergine apparsa in questi due luoghi.

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LE TESTIMONIANZE DEI VEGGENTI

Durante la prima visita della giovane veggente Mirjana Dragicević a Roma nel 1987, ebbe modo di parlare per alcuni minuti con il Pontefice. Lo racconta in un’intervista rilasciata ad Antonio Socci:

«È stato nel luglio del 1987. Ho partecipato al pellegrinaggio croato per l’Anno Santo Mariano. Durante l’udienza, il Santo Padre, passando, ci ha benedetto: proprio un attimo prima che arrivasse a me, alcune persone hanno cominciato a gridare dicendogli chi ero, allora il papa è tornato e ancora una volta mi ha benedetto. Poi sono venuti a dirmi che il Santo Padre voleva incontrarmi a Castel Gandolfo… (…)In un primo momento parlava in polacco, pensando che lo capissi. Poi si accorse che ero più abile in italiano. Mi ha detto delle parole che sono rimaste impresse nel mio cuore: «Se non fossi papa, sarei già a Medjugorje. Anche se non sono potuto andare lì, io so tutto e tutto seguo. Proteggete Medjugorje. È la speranza del mondo!». Ho pianto e non ho potuto dire nulla perché le parole mi si sono bloccate in gola. Dal mio punto di vista era chiaro che lui era un santo. I suoi occhi brillavano quando parlava della Madre di Dio. Lui era innamorato della Madonna».

La Gospa un giorno fece una sorpresa alla veggente Marija Pavlović: durante l’apparizione le mostrò il Papa “dal vero” mentre parlava alla folla in America Latina. Qualche tempo dopo la veggente incontrò realmente il pontefice durante una sua visita a Parma.

“«Egli la riconosce, le va incontro (anzi, torna indietro per andarle incontro), le dà un buffetto su una guancia e le dice in croato: «Budi dobra! (Sii buona!)». Usa le stesse parole di Maria”.

Il 22 marzo 1995 Vicka Ivanković accompagnò in udienza in Vaticano 350 feriti e invalidi di guerra croati e bosniaci.

“Al termine dell’udienza Giovanni Paolo II la riconosce: «Tu non sei Vicka di Medjugorje?». La ragazza fa cenno di sì e gli offre una corona del Rosario, dicendo: «Santo Padre, lei ha senz’altro tante corone, ma questa è stata benedetta direttamente dalla Madonna». Il papa, sorridendo, ringrazia Vicka, la benedice e la congeda con queste parole: «Tu prega la Madonna per me e io pregherò per te»”.

Il 17 giugno 1992 Padre Jozo Zovko partecipò all’udienza generale in Sala Nervi insieme ad un gruppetto di amici che accompagnavano il veggente Jakov Colo. Padre Jozo ebbe poi modo di scambiare qualche parola con il Papa e di informarlo della presenza di Jakov di Medjugorje.

“Il papa di riscontro: «Dov’è?». E dopo che Jakov si è fatto avanti, ha stretto la mano anche a lui e poi ad alta voce, rivolto al gruppetto, ha detto: «Benedico tutti»”.

«MEDJUGORJE È UN CENTRO MONDIALE DI SPIRITUALITÀ»

Il libro contiene tantissime testimonianze di cardinali, vescovi e religiosi tra queste vogliamo citare quella di monsignor Murilo Sebastião Ramos Krieger a cui il Papa confidò nel 1988: Medjugorje è un centro mondiale di spiritualità.

«(…)ho incontrato il Santo Padre per una udienza particolare e gli ho detto: “Vado a Medjugorje per la quarta volta e vi rimango una settimana”. Il papa allora si è concentrato per un poco e poi ha detto: “Medjugorje… Medjugorje je duhovni centar svijeta!”. Cioè: Medjugorje è un centro mondiale di spiritualità. Lo stesso giorno, insieme ad altri vescovi brasiliani, ho parlato a pranzo con il Santo Padre e alla fine gli ho detto: “Santità, posso dire ai veggenti di Medjugorje che lei dà loro la sua benedizione?”. Mi ha risposto: “Sì, sì!”, e mi ha abbracciato: per me è stato un segno molto particolare».

«VEDI, MEDJUGORJE È LA PROSECUZIONE DEL MESSAGGIO DI FATIMA»

Riportiamo anche la bellissima testimonianza di monsignor Pavel Hnilica, costretto a fuggire dalla sua diocesi slovena a causa dei comunisti e a rifugiarsi a Roma dove strinse una profonda amicizia con il pontefice:

«Quando nel 1984 feci visita al Santo Padre a Castel Gandolfo e pranzai con lui, gli raccontai della consacrazione della Russia al cuore immacolato di Maria, che avevo potuto compiere (…) nella Cattedrale dell’Assunzione nel Cremlino di Mosca (…) Poi mi chiese cosa pensassi di Medjugorje e se vi ero già stato. Risposi: «No. Il Vaticano non me l’ha proibito, ma me l’ha sconsigliato». Al che il papa mi guardò con sguardo risoluto e disse: «Va’ in incognito a Medjugorje, così come sei andato a Mosca. Chi te lo può vietare?». In questo modo il papa non mi aveva ufficialmente permesso di andarci, ma aveva trovato una soluzione. Poi andò nel suo studio e prese un libro su Medjugorje di René Laurentin. Cominciò a leggermene qualche pagina e mi fece notare che i messaggi di Medjugorje sono in relazione con quelli di Fatima: «Vedi, Medjugorje è la prosecuzione del messaggio di Fatima».


«QUANDO VADO A EST, CHIEDO SEMPRE CHE L’AEREO PASSI SOPRA MEDJUGORJE»

Padre Adamus Slawek, sacerdote polacco, è stato un amico personale di papa Wojtyla e ci offre una testimonianza preziosissima dell’interesse di San Giovanni Paolo II nei confronti di Medjugorje.

«Durante la colazione, a un certo momento mi dice: “Tu hai sentito tutto quello che sta succedendo a Medjugorje? Ci sei stato tu?”. Dico: “No, Santo Padre, non ci sono stato”. “Perché?”. “Santo Padre, non avevo la possibilità…”. Allora lui dice: “Ci vai! Perché io non posso. È vero che come papa potrei andare, ma la Chiesa deve essere prudente… Quando ero vescovo ed era vivo padre Pio, anche se la Chiesa non si era pronunciata, io sono andato perché ero più libero. Adesso sono su un piedistallo… e tutti mi guardano: per questo devo essere più cauto. Io da padre Pio sono andato. Tu lo sai che padre Pio mi disse: ‘Tu sarai papa’. Io andrei anche a Medjugorje, ma… Sai come vado? Io quando vado a Est, chiedo sempre che l’aereo passi sopra Medjugorje. Io vedo la Madonna là, da sopra; e benedico Medjugorje”. Poi mi ribadisce: “Tu ci vai”. E aggiunge: “Noi, come popolo polacco, siamo molto legati a Maria; e nel tuo sacerdozio, non deve mancare mai, mai, durante la giornata, il pensiero a lei: perché lei ti dà la felicità di essere sacerdote. Tutti i giorni devi invocare Maria, perché cammini con te. Stai con Maria tutti i giorni e sarai un sacerdote felice”. Quindi insiste: “Tu realizzi questo viaggio a Medjugorje. Vai!”».

“Tutti i giorni devi invocare Maria perché cammini con te” è il “comandamento” che Giovanni Paolo II dona al suo carissimo amico. Nell’attesa del pronunciamento della Chiesa lasciamoci guidare dalla Regina della Pace che dal quel 24 giugno 1981 “ha acceso sul monte delle apparizioni la torcia della fede, la quale non si è mai spenta. Piuttosto, la sua luce, la sua fiamma si allarga di anno in anno”.

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