Un camper varcherà domani le porte del Vaticano. È un regalo per papa Francesco in vista del Giubileo del «pleinair» che vedrà sabato a San Pietro 5mila camperisti da tutta Italia. A muovere gli amanti del turismo all’aria aperta è stata l’enciclica Laudato si’. «Il Documento del Papa parla di rispetto dell’ambiente, di qualità della vita, di rispetto dei territori e delle tipicità. Tutti valori che ci appartengono profondamente», ha sottolineato Raffaele Jannucci, direttore editoriale di PleinAir, la rivista che è il punto di riferimento in Italia di questo mondo che coinvolge circa 4 milioni di persone. «E poi un camperista è sempre un pellegrino», aggiunge.
Il camper verrà donato al Papa domani sera ma l’arrivo dei camperisti a Roma, circa 5mila, è previsto per sabato mattina, quando parteciperanno all’udienza con il Pontefice. L’idea è quella che la casa a quattro ruote possa fare felici delle famiglie che non riescono ad andare in vacanza.
Il camper che verrà donato al Papa, un mezzo Arca su base Fiat, sarà messo a disposizione, dalla diocesi di Roma, alle persone più bisognose. «È significativo che il dono che desiderate consegnare al Santo Padre sia proprio il mezzo con il quale riuscite a percorrere la vostra libertà spirituale e culturale»: sono queste le parole che monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, ha rivolto agli organizzatori dell’iniziativa. Dopo la consegna ufficiale in Vaticano, il camper del Papa sarà esposto in via della Conciliazione fino alla conclusione del Giubileo del Plein Air.
Secondo il rapporto 2016 sul turismo di settore, realizzato da Apc, l’associazione dei produttori, in Italia circolano circa 220mila camper e 62mila caravan; ogni anno 3,9 milioni di turisti italiani e 4 milioni di stranieri visitano l’Italia a bordo di questi mezzi, generando un fatturato di circa 2,8 miliardi di euro. Infine una nota su Roma: boom di presenze per questo Giubileo nelle 11 aree sosta e nei 7 campeggi. «Ma le strutture ricettive per questo target – lamentano i responsabili di PleinAir – nella Capitale sono decisamente insufficienti».