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Quando (non) avere un figlio

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QUARANTADUE! - pubblicato il 18/10/16
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Torniamo sulle strane (e spesso contraddittorie) campagne pubbliche sulla natalità…Giorni fa mi sono imbattuto in questo volantino dal titolo “interessante”: CONOSCERE PER SCEGLIERE quando avere un figlio.
Al banco dove l’ho preso c’era in molte lingue, per raggiungere il più alto numero di stranieri possibile.
Lì per lì ho sorriso pensando che se non fosse per loro, per gli arabi, gli indiani, gli africani la nostra natalità sarebbe a meno mille, quindi cosa gli vuoi insegnare.

Ingenuo.

Io che credevo che quel QUANDO fosse una proposta, una promessa, una speranza. Un invito.

Invece aprendolo mi sono imbattuto nella triste realtà. Stiamo inculcando anche nelle loro menti la cultura della morte. Stiamo lavorando per togliere anche a loro, il rispetto per la vita che abbiamo smarrito.
Otto colonne dove la propaganda del male e del dolore ha trasformato un QUANDO in un COME NON averlo sto figlio.
La scandalizzata reazione al proclama del ministro della salute, che intendeva informare la platea di italiani ignoranti e saccenti, che la fertilità è qualcosa che ha una scadenza ed ogni manipolazione artificiale della stessa ha un costo e un impatto sulle nostre vite e sui nostri corpi, non la si ritrova di fronte a questi messaggi che presentano una realtà talmente distorta da far sospettare che l’unica cosa che ci sia realmente da conoscere è quello che c’è sotto.
A chi va il vantaggio di una società che ha bisogno di assistenza anche per fare figli, dopo che ha fatto di tutto per evitare di averli nel momento in cui è giusto averli, sia per i genitori, sia per i figli?
Il dubbio è che tutto vada a vantaggio di un settore economico con i ricavi in impennata: quello del controllo delle nascite, che spazia ovviamente dalle industrie dell’antinatalità, fino a quelle della procreazione artificiale, talmente artificiale da riuscire a far procreare coppie di donne e perfino di uomini.

Ma torniamo al nostro volantino: si parte con un dettaglio minuzioso su quanti e quali sono i metodi anticoncezionali, compresi quelli che anticoncezionali non sono, come le pillole. Tutte le pillole. Sono tantissimi, sono sicuro che tutti quelli che leggeranno questo elenco, verranno a conoscenza di almeno due metodi o metodologie sconosciute.

I metodi anticoncezionali sono così evoluti da essere arrivati a rendere realtà delle cose che io avevo visto solo nei film di fantascienza: gli impianti sottocutanei. Da un punto di vista psichico devono essere devastanti: perdere la concezione del dono della femminilità e del compito della donna; perdere progressivamente il contatto con la realtà della propria natura grazie ad un dispositivo a funzionamento pluriennale è una aberrazione, una forma di mutazione e mutilazione alla quale le donne si sottopongono convinte di raggiungere un livello di libertà maggiore.

Mentre invece, i metodi considerati da appendere al chiodo sono quelli che non richiedono interventi di terzi, chimici o meccanici. E’ infatti interessante la pacca sulla spalla riservata ai metodi naturali. Gli autori del volantino sembrano dire loro: grazie di aver partecipato, ma questa “promozione” non per voi.

Degno di nota è l’accenno alla sterilizzazione tubarica: irreversibile, comodissima per scegliere QUANDO avere un figlio.

Agghiacciante è la presentazione dell’aborto, a testimoniare che non interessa a nessuno se il QUANDO nascere lo ha deciso il bambino (certo sono rari i casi di concezione miracolosa, di solito capita che un uomo e una donna si annodino sotto le coperte, prima). Due colonne di freddi dettagli che lasciano senza alcuna speranza.

Poi, infine, 3 righe. 3. Tre/00 righe che dicono che se proprio, cretina e lo vuoi tenere, vai a farti prendere per il culo dai servizi sociali del tuo comune. Alle 3 righe fa seguito un tranquillizzante  ed accogliente elenco di sigle e numeri telefonici, ai quali risponde scocciato un dipendente a giorni alterni dalle 10 e 47 alle 11 e 24.

Non un numero di un CAV, Nessun accenno ai progetti di sostentamento, bonus bebè … Niente. Questo ovviamente con i soldi dei contribuenti. Regione Toscana uber alles.

Nessuna parola di conforto o incitamento a credere nella vita.

Nessuna speranza per chi è stato concepito nel periodo scomodo del calendario.

Questo è quello che viene proposto dal nostro governo e dalle nostre amministrazioni, anche nelle scuole, ai nostri ragazzi e alle nostre generazioni che dovrebbero prevedere un futuro, per i loro figli, per loro stessi e per tutti noi.

Alle persone in età fertile e in condizione di avere figli, diamo informazioni dettagliate sul come NON averne, suggerendogli velatamente che se proprio sono “inguaiati” la colpa è loro; non hanno visto tutti i modi che ci sono per non finirci, nei guai? O non sanno come uscirne con degli omicidi discreti alla portata di tutti?

Mentre se sei semplicemente in difficoltà, ma la vuoi conservare e far nascere, la vita che è in te, ti vengono forniti con molta sufficienza solo stralci di dati, oserei dire degli indizi nascosti, su dove trovare sostegno e aiuto.

A voi piace una propaganda di morte così? A me fa cagare una propaganda così. E rivorrei indietro la mia parte di soldi spesi per questo schifo.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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