Fedeltà, creatività e audacia. Sono queste, secondo il nuovo superiore generale dei Gesuiti, il padre venezuelano Arturo Sosa Abascal, le parole chiave, le stelle polari della Compagnia di Gesù.
Nell’omelia della Messa celebrata oggi nella Chiesa del Gesù a Roma, padre Sosa ha invitato i confratelli guardare a Dio prima di ogni altra cosa, come ha fatto Maria. Per la nostra missione – ha detto – occorrono testa e cuore. Poi ha ribadito l’impegno dei Gesuiti al fianco dei più poveri e per la giustizia
In un’intervista con Radio vaticana, a proposito della centralità dell’America Latina nella vita della Chiesa, ha osservato: «L’America Latina è una parte del corpo della Chiesa. Ma mi sembra che, dopo il Vaticano II l’America Latina, abbia vissuto intensamente questo sforzo, come anche altre parti della Chiesa. Ma l’America Latina ha il cuore nostro, di fare questo sforzo di essere con la gente, di trovare Dio nel mistero dell’Incarnazione. Così trovi il Signore».
Sulla situazione dei suo Paese Venezuela, Sosa Abascal ha dichiarato: «Io voglio, per il popolo del Venezuela, un mondo molto migliore di quello che c’è adesso. Mi aspetto che si possa arrivare a delle soluzioni politiche, non per la via della violenza, non per la via della guerra, ma con il dialogo, con lo sforzo di capirsi mutualmente, di riconoscersi gli uni gli altri. E mi sembra che la Chiesa venezuelana voglia contribuire in questo dialogo, per trovare un modo di negoziare per trovare il bene comune».