Arcivescovo di Genova, presidente della Conferenza episcopale italiana, da oggi è anche presidente dei vescovi europei. Il cardinale Angelo Bagnasco è stato eletto guida del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), di cui era vicepresidente. A sceglierlo sono stati i presuli e i cardinali d’Europa riuniti a Montecarlo per l’annuale assemblea plenaria.
Bagnasco prende la carica lasciata dal cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest, che ha guidato il Ccee per due mandati, dal 2006 al 2016.
Nella stessa sessione elettiva, sono stati eletti anche i due vicepresidenti del Ccee: sono il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, e monsignor Stanislaw Gadecki, arcivescovo di Poznan.
La nuova presidenza è entrata effettivamente in carica subito l’elezione e durerà fino al 2021.
Nato 73 anni fa a Pontevico (Brescia) da una famiglia genovese sfollata a causa della guerra, Bagnasco dal 2006 è arcivescovo di Genova (diocesi nella quale era incardinato da sacerdote e dove è stato parroco per molti anni). Nel 2003 san Giovanni Paolo II lo aveva voluto Ordinario militare per l’Italia e prima ancora Vescovo (dal 1998) e poi Arcivescovo (dal 2000) di Pesaro. Guida la Cei dal 2007, alla fine della lunga presidenza del cardinale Camillo Ruini. È cardinale dallo stesso anno, creato da Benedetto XVI.
Un altro italiano è stato presidente dei vescovi europei negli anni ’90, il cardinale Carlo Maria Martini, gesuita arcivescovo di Milano.
I vescovi europei vanno a Nizza a pregare nel luogo della strage
Erdo ha riferito che ieri sera i vescovi e cardinali riuniti Montecarlo si sono recati a Nizza «per esprimere la propria solidarietà al popolo francese» dopo la strage terroristica del 14 luglio e «per pregare per la pace». Accolti dal vescovo della città, monsignor André Marceau, dal sindaco di Nizza Philippe Pradal e dal presidente della Regione Christian Estrosi, i vescovi si sono fermati davanti al «Memoriale» e hanno recitato, con profonda commozione, un Padre Nostro e un’Ave Maria.
Tra i messaggi lasciati sul memoriale, uno in particolare ha emozionato i vescovi europei perché riporta le parole di Gesù: «Perdona loro che non sanno quello che fanno».
Sono «stati colpiti, è vero», dice al Servizio Informazione religiosa della Chiesa italiana, monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente dei vescovi francesi, «come sono stati toccati da quanto è accaduto anche i vescovi di Europa che sono venuti qui per pregare per le famiglie e per manifestare il nostro impegno per la pace e il dialogo interreligioso. Ma l’essere umano ha dentro di sé molte risorse. Il futuro non è nella vendetta ma nel dialogo».
Il 24 settembre scorso una rappresentanza delle famiglie delle vittime ha potuto incontrare papa Francesco nell’«aula Paolo VI». In quella occasione Francesco ha chiesto loro di provare a intraprendere la via del perdono, dell’amore, del rispetto per rispondere «agli assalti del demonio solo con le opere di Dio».