“Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio”«Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio». Papa Francesco parla ai religiosi e ai seminaristi nella chiesa dell’Assunta a Tbilisi, ma le parole più forti che pronuncia le dice reagendo alla testimonianza di una madre di famiglia, Irina, che cita la teoria del gender.
«Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato – afferma Francesco – La Bibbia ci dice che Dio ha creato uomo e donna, li ha creati a sua immagine, cioè l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio». Bergoglio ha quindi citato «le difficoltà che vengono nel matrimonio, le incomprensioni e le tentazioni» e la soluzione «con la strada del divorzio: io mi cerco un’altra, lei si cerca un’altro e ricominciamo di nuovo. Irina, tu sai chi paga le spese del divorzio? Pagano tutti e due? Di più, paga Dio, perché quando si divorzia una sola carne sporca l’immagine di Dio. Pagano i bambini, i figli. Voi non sapete, cari fratelli e sorelle, quanto soffrono i bambini, i figli piccoli quando vedono le liti e la separazione dei genitori».
«Si deve fare di tutto per salvare il matrimonio – ha proseguito – Ma è normale che nel matrimonio si litighi? Sì, è normale. Succede e alle volte volano i piatti. Ma se è vero amore, si fa la pace subito. Io consiglio agli sposi: litigate quanto volete, ma non finite mai la giornata senza fare la pace. Sapete perché? Perché la “guerra fredda” del giorno dopo è pericolosissima. Quanti matrimoni si salvano se hanno il coraggio alla fine della giornata, non fare un discorso, ma una carezza, e fare la pace».
«Ma è vero – ha detto ancora il Papa – ci sono situazioni più complesse, quando il diavolo si immischia e mette una donna davanti all’uomo e questa gli sembra più bella della sua. O quando mette un uomo davanti a una donna e gli sembra più bravo del suo… Chiedete aiuto subito quando viene questa tentazione! Come si aiutano le coppie? Con l’accoglienza, la vicinanza, l’accompagnamento, il discernimento e l’integrazione nel corpo della Chiesa. Nella comunità cattolica si deve aiutare a salvare i matrimoni». Francesco ha quindi ripetuto le tre «parole d’oro» nella vita del matrimonio. «Quando c’è qualcosa che uno fa per l’altro, sapete dire grazie? E se qualcuno dei due fa una diavoleria, sapete chiedere scusa? E se voi volete portare avanti un progetto, sapete chiedere l’opinione dell’altro? Tre parole: permesso, grazie, scusa».
«Se nei matrimoni si usano queste parole – ha detto Francesco – il matrimonio andrà bene avanti. Tu Irina hai menzionato un grande nemico oggi del matrimonio, la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio, non si distrugge con le armi, ma con le idee. Ci sono colonizzazioni ideologiche che lo distruggono. Pertanto difendersi dalle colonizzazioni ideologiche, se ci sono problemi, e fare la pace il più presto possibile prima che finisca la giornata».
Bergoglio, riprendendo le domande di un sacerdote e di un seminarista, ha quindi parlato dell’importanza di tenere viva la fede, attraverso l’ascolto dei nonni e l’annuncio ai figli. Ha ricordato l’importanza e la forza delle donne georgiane nella trasmissione della fede. Ha citato la madre di Gesù e la sposa di Gesù, la Chiesa, affermando che la Chiesa «è donna»: «Sembra che il Signore abbia una preferenza per portare avanti la fede nelle donne». Ai consacrati ha poi consigliato di «non tornare indietro quando ci sono le difficoltà», perché «tutti siamo peccatori, tutti abbiamo bisogno di confessarci, ma la misericordia, l’amore di Gesù è più grande dei nostri peccati».
Poi una raccomandazione: «Vi chiedo per favore di difenderci dalla mondanità. Gesù ci ha parlato tanto forte contro la mondanità e nel discorso dell’Ultima cena ha chiesto al padre di difendere loro dalla mondanità. Chiediamo questa grazia, tutti insieme».
Infine ha parlato dell’ecumenismo. «Mai litigare, lasciamo ai teologi, lasciamo a loro di studiare le cose astratte della Chiesa. Cosa devo fare io con un amico, un vicino, una persona ortodossa? Essere aperto, essere amico. Ma devo fare forza per convertirlo? C’è un grosso peccato contro l’ecumenismo, il proselitismo! Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi. Sono fratelli e sorelle nostre, discepoli di Gesù Cristo». Dunque non bisogna condannare, ma mostrare «amicizia e camminare insieme, pregare gli uni per gli altri, e fare opere di carità insieme quando si può».