Papa Francesco non andrà il prossimo anno in Argentina. Lo dice lui stesso in un videomessaggio al popolo argentino nell’occasione del Bicentenario, in cui auspica al suo popolo di essere in grado di realizzare una cultura dell’incontro in cui «vivere con dignità» ed esprimersi «pacificamente» senza essere insultato, condannato, aggredito o scartato. Nello stesso messaggio, Francesco sottolinea inoltre l’importanza delle figure di Mama Antula, beatificata in agosto, che aiutò «a consolidare l’Argentina in maniera profonda», e del Cura Brochero, la cui canonizzazione avverrà il prossimo 16 ottobre, che «lottò per la dignità dei suoi cari montanari».
Un figlio di quella terra che, afferma il Pontefice, vorrebbe «tornare a visitare, ma al momento – dice – non è possibile». Non lo sarà nemmeno l’anno prossimo, per impegni già fissati con l’Asia, l’Africa: il mondo, riflette, «è più grande dell’Argentina», quindi – constata – «bisogna dividersi e lasciare al Signore di decidere la data opportuna».
Mentre afferma di non poter viaggiare al suo paese né in questo 2016 né nel 2017, Francesco sottolinea che «la ricchezza più grande che ha la nostra Patria è il popolo, quel popolo che sa essere solidale, che sa camminare uno accanto l’altro, che sa aiutarsi, che sa rispettarsi, è quel popolo argentino al quale non li gira la testa, che sa trovare sapienza, e, quando li gira la testa, gli altri lo aiutano. Io, a quel popolo argentino, lo rispetto, lo voglio bene e lo porto nel mio cuore».
«E, nonostante non possiamo stringerci la mano —conclude—, contate sulla mia memoria e la mia preghiera, perché il Signore vi faccia crescere come popolo».