Prenderà il via in Piazza Maggiore a Bologna venerdì 23 settembre la 2° edizione del Festival Francescano, un’iniziativa congiunta delle famiglie francescane che al suo debutto, lo scorso anno, ha subito incontrato l’interesse di un vasto pubblico.
Forse ancora più imponente lo sforzo rispetto all’edizione precedente che ha ormai inaugurato una tradizione: saranno infatti oltre 150 gli appuntamenti per intercettare età e sensibilità diverse, ma unico è ancora una volta il filo rosso che li intreccia all’insegna del tema «Per forza o perdono».
Un evento che viene a cadere esattamente all’indomani del grande incontro ecumenico di Assisi a 30 anni da quello del 1986, nell’anno dell’8° centenario del Perdono di Assisi e nel contesto dell’Anno giubilare della Misericordia. Singolari coincidenze che conferiscono al Festival una responsabilità inedita: forte di una riflessione a 360°, costituire un luogo dove religioni e culture si mettono in dialogo nell’ottica della forza del perdono. Ad ampio raggio anche le collaborazioni tra le quali spiccano la Diocesi e il Comune di Bologna.
«Lavoriamo su questo programma da molti mesi – hanno spiegato gli organizzatori del Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna alla conferenza stampa della vigilia – Mai avremmo pensato che le questioni che affronteremo al Festival, ovvero il dialogo interreligioso, la giustizia sociale, l’economia civile, fossero così urgenti alla luce dei tragici fatti di cronaca che hanno segnato gli ultimi tempi».
Il sipario verrà alzato venerdì mattina con un momento di spiritualità e l’esposizione delle reliquie di tre santi francescani: Leopoldo Mandić, Massimiliano Kolbe e Pio da Pietrelcina, cui seguirà un percorso di natura letteraria con la poesia di Davide Rondoni.
Nel corso delle tre giornate, fitte di appuntamenti, si alterneranno singole conferenze, tavole rotonde (Giancarlo Caselli e Giovanni Nicolini su «Giustizia e pace si baceranno»), testimonianze e presentazioni di libri-novità, e ancora percorsi espositivi (come quello su «Le opere di misericordia» nel Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio), workshop esperienziali o psicologici, laboratori manuali, proiezioni di documentari e film e pièce teatrali (lo storico Alberto Melloni affiancato dalla Compagnia teatro di Camelot). Si intensifica quest’anno anche l’attenzione ai più piccoli (0-12 anni) con la collaborazione dell’Antonianum di Bologna (con il Piccolo Coro Mariele Ventre) che presenterà l’11° edizione della Città dello Zecchino d’Oro con attività sportive e laboratori artistici e teatrali e un laboratorio di giornalismo per ragazzi a cura della redazione de Il Messaggero dei Ragazzi sul tema «Ti perdono!» (iscrizioni già chiuse, e in anticipo, per esaurimento posti).
Decisamente nutrita la presenza dei libri, e relative Case editrici e incontri con gli autori, a partire dalle Edizioni del Messaggero di Padova (francescani conventuali, direttore editoriale Fabio Scarsato) che offriranno tre novità appena giunte sugli scaffali delle librerie con l’intervento di alcune firme: il 3° volume della (originale e fortunata) collana Punti di incontro dal titolo «L’ospitalità di Abramo» di Claudio Monge, Gadi Luzzatto Voghera, Laura Mulayka Enriello e Ritanna Armeni (il 1° volume «Il padre misericordioso» era stato presentato all’ultimo Salone del Libro di Torino, mentre il 2° «La pace» al Festival Biblico di Vicenza); un piccolo saggio a più mani per riflettere sull’enciclica Laudato Si’ «Con tutte le Tue creature» con contributi di Vincenzo Balzani, Enrico Galavotti, Romano Prodi, Ugo Sartorio, Andrea Segrè e Alex Zanotelli e, della stessa collana «Sorella Terra. Il cantico di san Francesco» a cura di Alberto Melloni, Massimo Cacciari, Paolo Curtaz, Jacques Dalarun, Chiara Francesca Lacchini.
Sempre per il settore letterario è da segnalare l’evento con cui la Pontificia Facoltà Teologica «San Bonaventura» Seraphicum (che edita la rivista scientifica Miscellanea Francescana assieme al mensile San Bonaventura informa) parteciperà, per il quarto anno consecutivo, al Festival francescano: la presentazione ufficiale dell’atteso volume su fra Tommaso da Celano: «La vita ritrovata. Un dono-per conoscere meglio san Francesco e il suo primo biografo Tommaso da Celano». A fianco di Jacques Dalarun – scopritore nel 2015 del manoscritto, finora sconosciuto, del frate biografo – sarà fra Domenico Paoletti, teologo e promotore del convegno internazionale su Tommaso, svoltosi a gennaio al Seraphicum, e fra Emil Kumka, docente di francescanesimo e curatore della pubblicazione che raccoglie gli atti del convegno insieme a nuovi e importanti elementi sul frate abruzzese che, con la sua opera, ha permesso di conoscere la vita di Francesco di Assisi.
Molti anche quest’anno, oltre a quelli già ricordati, i volti noti che offriranno testimonianze sull’unico tema del perdono, tra questi l’arcivescovo della diocesi mons. Matteo Zuppi (intervistato da Lorenzo Fazzini direttore della casa Editrice Missionaria) gli economisti Stefano Zamagni e Luigino Bruni, i medievisti Roberto Lambertini e Maria Giuseppina Muzzarelli, i sociologi della Cattolica, e coniugi, Chiara Giaccardi e Mauro Magatti (sulla riconciliazione nelle relazioni familiari) e poi ancora i filosofi Massimo Cacciari e Roberto Mancini, lo storico Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio, Glauco Cantarella, Anna Pia Viola («Misericordia, femminile singolare»), sul versante dell’ecumenismo Brunetto Salvarani, Adel Jabbar e Bruno Segre, mentre su quello musicale fra Alessandro Brustenghi «la voce di Assisi» e Francesco Gabbani, vincitore della sezione Giovani all’ultimo Festival di Sanremo.