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Se ti comporti onestamente solo quando tutti ti guardano…

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Carlos Padilla - pubblicato il 20/09/16
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Curare chi non me lo chiede, arrivare ogni giorno puntuale… Ogni piccola abitudine ha un grande valoreA volte guardiamo i politici e ci lamentiamo della corruzione e delle menzogne. Accettano regali ingiusti e si lasciano comprare, e noi ci indigniamo perché non sono trasparenti.

Nel mio piccolo forse a volte assomiglio a loro. Anch’io, come loro, mi lascio comprare. Ma visto che avviene in privato e lo so solo io lo giustifico.

Altre volte mi paragono a persone come Madre Teresa e penso che la sua vita sia stata grande e che la mia non conti. Che le mie cose non valgano.

O penso ai sogni che avevo prima, quando ero più giovane, quando sognavo tutto quello che potevo diventare. E paragono quei sogni a ciò che sono ora. E getto la spugna con tristezza, smetto di lottare.

Gesù mi chiede di essere fedele nelle piccole cose. Penso a Gesù, ai suoi trent’anni di vita nascosta, quella vita semplice di Nazareth. È stato fedele nelle cose di routine, nelle cose nascoste. Nella quotidianità, nelle cose più piccole che nessuno vedeva. Non sappiamo cosa abbia fatto in quegli anni. Anni in cui imparava a vivere da Maria e da Giuseppe.

Cosa significa per me essere fedele nel poco?

Gesù mi dice di essere fedele nel poco per modellare il mio cuore, per poter essere fedele nel molto quando la vita me lo chiederà. Voglio imparare questa fedeltà nelle piccole cose. A volte, in quello che nessuno vede, mi costa essere fedele. È dura la fedeltà nascosta.

Mi costa compiere quello che mi sono proposto quando nessuno mi guarda. Fare le cose senza che nessuno lo sappia. Camminare senza farlo al ritmo degli applausi, nella discrezione del mio lavoro quotidiano. Essere onesto in tutto, anche quando nessuno lo sa.

Rimanere fedele alla parola data.

Essere fedele nel poco è donarmi nelle cose di maggiore routine. In quello che si ripete ogni giorno e a volte mi stanca o a cui non do valore. Nella mia vita per com’è ora, non come la sognavo o la sogno ora. Dio mi sogna così, e per Lui la mia vita è la cosa più grande. E tutto ciò che faccio ha un valore immenso.

Voglio essere fedele nel poco. Questo presuppone di essere santo e fedele nelle piccole cose. Perdere tempo ogni giorno con i figli. Curarli senza che lo valorizzino. Far visita a un parente malato o lontano quando nessuno me lo chiede. Chiamare quella persona che non chiamo mai. Arrivare ogni giorno puntuale a lavoro o agli appuntamenti.

Non fare il minimo necessario, ma fare tutto in modo straordinario. Non vivere raccontando tutto ciò che faccio, perché nessuno debba lodarmi per i miei meriti. Essere fedele nel poco è fare bene quello che nessuno vede, con umiltà, con allegria.

Giorni fa una persona che lavorava al casello di un’autostrada, quando sono andato a pagare e l’ho salutata, mi ha detto: “Siamo qui, a lavorare un po’”. Con un sorriso sul volto. Senza amarezza. Senza svogliatezza. Dando dignità a un lavoro tanto ripetitivo. Mi ha colpito.

Essere fedele è far bene ciò che mi spetta. Dare quello che devo dare dove Dio me lo chiede. Anche se non è il lavoro sognato o il luogo sperato. Conosco tante persone insoddisfatte di lavori splendidi, che non sanno valorizzare quello che hanno!

Vivere semplicemente con allegria le cose di ogni giorno è santità. Vivere le piccole gioie che cambiano la vita, perché ci fanno sorridere ogni momento.

Essere fedele nelle piccole cose è fare le cose in modo grande, con un senso, anche se sono sempre le stesse.

Essere fedele è stare al fianco delle persone care ogni giorno, non solo quando succedono cose importanti, ma anche in quelle semplici e quotidiane. È vivere la mia vita con Dio e compiere ogni passo con Lui, qualunque cosa ci sia sul mio cammino.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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