La luce siamo noi: il primo singolo che anticipa l’uscita del nuovo album Vento Caldo della Otto Strade Band
“E quando un angelo va su, rimane un vento caldo, che asciuga le ferite al mondo”
Michele Pavanello è un artista italiano, cantautore e musicista, nato ad Adria in provincia di Rovigo.
A breve uscirà il nuovo album VENTO CALDO della Otto Strade Band e in questi giorni è stato lanciato il primo videoclip con il singolo “La luce siamo noi”.
Cecilia ha avuto l’opportunità di intervistare Michele in esclusiva e ne è uscito un incontro carico di umanità.
C: Quando è iniziato il tuo rapporto con la musica?
M: Fin da bambino dall’età di 9 anni ho iniziato a studiare musica al conservatorio con lo strumento del violoncello e il pianoforte. Poi sono arrivate le prime band, la voglia di suonare per le strade, il blues soprattutto e la musica in generale, che da quel momento non mi ha mai abbandonato.
C: Nella vita tua vita, ad un certo punto, accade qualcosa di straordinario. Ce lo racconti?
M: Sì, a 33 anni ho messo tutto in discussione. Nei dialoghi fuori dai bar con i miei coetanei di 16 anni ci eravamo costruiti un’idea di mondo che pensavamo fosse l’unica idea di mondo vivibile e con qualche spizzico di filosofia eravamo convinti di aver capito come doveva essere il nostro futuro.
Una domenica mattina invece, tutto viene messo in discussione, tutto cambia.
C: Cosa è accaduto quella domenica?
M: Dopo tanti anni, sono entrato in chiesa.
C: Come mai ci sei entrato?
M: Perchè volevo vedere una ragazza che avevo conosciuto da poco tempo, così son dovuto andare in chiesa alla messa delle 11:00.
Mi sono seduto nell’ultima sedia, la vedevo in prima fila; visto che ero lì ho ascoltato ciò che diceva il parroco di campagna che non era qualcosa di straordinario ma io, per la prima volta nella mia vita, ho provato un grande senso di pace.
C: Poi da quel momento cosa è cambiato?
M: Da quel momento è stato un susseguirsi di emozioni molto forti che hanno fatto cadere completamente il castello che mi ero costruito in tanti anni e ho capito che alla fine non erano quelle le cose determinanti per la vita di ognuno, così è iniziato un bellissimo percorso di fede.
C: Questo percorso, con la scoperta di nuovi contenuti e valori ha influito sulla tua musica?
M: Certo, proprio così! Non potevo immaginare ma è accaduta questa cosa meravigliosa. All’inizio ho collaborato come strumentista in qualche christian band poi è nata la voglia di scrivere qualcosa, in seguito ad un lavoro sulle beatitudini di Matteo e il discorso sulla montagna da cui è nato il primo cd, Otto Strade, che ha dato il nome anche alla band.
C: Come accolgono le persone le serate di christian music? In Italia non è molto diffusa e manca una cultura a riguardo…
M: Non è facile partire, a volte c’è un pò di diffidenza; poi però quando partono le prime canzoni il pubblico apprezza e alla fine ci sono abbracci e strette di mano.
L’ ondata di emozioni che circonda la christian music nel mondo la conosciamo; tocca a noi portarla in Italia e trasmetterne il valore.
C: Sta per uscire il nuovo album Vento Caldo; è stato lanciato il primo singolo con il videoclip “La luce siamo noi”. Ci racconti qualcosa in più su questo brano?
M: La Luce siamo noi è un brano è rivolto ai giovani e a coloro che lo sono nello spirito, perché devono essere consapevoli della loro forza, perché devono resistere a tutti i costi quando i perbenisti si schiereranno contro di loro, perché troveranno sempre sulla loro strada un professorino che, in nome di una falsa morale, tenterà di far fallire i loro progetti.
La consapevolezza che esiste una sorta di regia occulta in grado di condizionare le nostre vite, i nostri interessi, i nostri consumi, le nostre tendenze, che ci porta ad essere tiepidi pensatori critici ma abili utilizzatori di sempre più nuovi e sofisticati strumenti di pagamento.
C: C’è una speranza per vivere in modo diverso?
M: La speranza? E’ la luce che i giovani hanno dentro di sé e che può cambiare il mondo, una luce che si alimenta dell’amore e che aiuta a superare le paure, che si rinvigorisce nella comunione e che rende liberi nella pace. E poi c’è la sensazione di essere avvolti da uno spirito, da un vento caldo, tutte le volte quando una persona che ha fatto tanto bene, lascia questo mondo per raggiungere la vita in pienezza, perché solo il bene resta.
C: Una curiosità. Com’è andata a finire con quella ragazza?
M: E’ mia moglie e abbiamo due figli meravigliosi.
Laura Montorio
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