Profughi, licenziati, cassintegrati. I problemi più gravi nell’Italia di oggi era o presenti alla processione eucaristica arrivata dal mare svoltasi nel penultimo dei quattro giorni del Congesso Eucaristico Nazionale di Genova che si concluderà domani. La motovedetta che ha trasportato il Santissimo è la stessa che negli ultimi mesi ha soccorso migliaia di profughi nel Mediterraneo mentre a portare l’Arca in processione sono stati i lavoratori di molte aziende genovesi, quelle crisi soprattutto come la Piaggio Aero che ha appena annunciato oltre cento licenziamenti e l’Ilva, dove si attende con trepidazione la conferma dei contratti di solidarietà. A loro oltre che agli oltre 15 mila fedeli presenti tra Porto Antico e via San Lorenzo sono state dedicate le parole del cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova e presidente della Cei oltre che inviato speciale del Papa all’evento. “Non siete soli – ha esortato Bagnasco – perché accanto a voi c’e’ Lui. Dovete essere consapevoli di questo”.
Accanto al cardinale genovese decine di vescovi italiani, tra cui il patriar ca di Venezia Francesco Moraglia e i cardinali Giovanni Battista Re e Giuseppe Betori. Tra i fedeli anche cinquemila aderenti al Rinnovamento nello Spirito. La cerimonia è stata sottolineata dalle sirene e i getti d’acqua delle imbarcazioni, il tutto sotto un imponente servizio d’ordine. L’ingresso in cattedrale dalla Porta Santa ha chiuso la cerimonia tra i lampi ed i tuoni di un improvviso temporale.