Dalle amicizie con i pontefici all’impegno per i valori fondanti della Repubblica. Sino alla distinzione dei ruoli tra Stato e ChiesaPapa Francesco ha espresso il suo cordoglio per la morte dell’ex presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, avvenuta oggi a Roma. In un telegramma indirizzato alla moglie, la signora Franca Pilla, il Papa afferma che Ciampi, prossimo ai 96 anni ma da tempo malato, ha ricoperto «le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato».
«Nel ricordare la sincera amicizia che legava questo illustre uomo delle istituzioni a San Giovanni Paolo II – conclude il Papa – elevo fervide preghiere di suffragio invocando dal Signore per la Sua anima la pace eterna. Con tali sentimenti invio a Lei e ai congiunti la benedizione apostolica» (Agensir 16 settembre).
“PREGO PER LA SUA SALUTE”
Quando venne eletto nel 1999 la Radio Vaticana rammentò il fatto che Ciampi era stato educato da cattolico (dai gesuiti a Livorno) e il parroco romano di San Saturnino ricordò che frequentava abitualmente, insieme alla moglie Franca, la parrocchia.
Già come premier, ma soprattutto come presidente della Repubblica Ciampi, ricorda Avvenire (16 settembre), ha intrecciato quel rapporto di particolare stima reciproca con Giovanni Paolo II a cui ha fatto riferimento nel telegramma di cordoglio Papa Francesco. Più volte è stato ospite della messa mattutina o per pranzo nel Palazzo Apostolico. Sempre in compagnia della signora Franca, che nel primo incontro ufficiale del 1999 salutò il pontefice con il celebre: “Santità non si strapazzi troppo. Prego per la sua salute”.
IL SENSO DELLA FAMIGLIA
Sempre nel corso di quella visita, Ciampi fece subito intendere un feeling sulle politiche a favore della famiglia con Giovanni Paolo II. «La vita va tutelata fin dal concepimento», esclamava Wojtyla, «e la vita nasce e cresce nella famiglia, la cellula fondamentale su cui si regge la nazione e che merita di essere meglio aiutata, con provvidi interventi».
E il neo presidente della Repubblica: «Il senso della famiglia è profondamente radicato nel popolo italiano, è elemento costitutivo della sua identità, patrimonio da preservare gelosamente. Ogni segno di crisi di questo nucleo fondante, come quello delle culle vuote per difficoltà economiche o per sfiducia nell’avvenire, preoccupa e sollecita appropriate politiche di sostegno».
BENEDETTO E LA SANA LAICITA’
Anche con Benedetto XVI i rapporti sono rimasti molto calorosi. A questo proposito in un articolo della Civiltà Cattolica (2006) venne citato un brano del discorso con cui Ciampi accolse papa Ratzinger in visita al Quirinale il 24 giugno 2005, sottolineando come le parole usate esprimevano «appieno la correttezza dei rapporti fra Chiesa e Stato» manifestando nello stesso tempo «lo spirito di una sana laicità». Quella «sana laicità» di cui Ciampi è stato quasi un simbolo nell’Italia repubblicana (Avvenire, 16 settembre).
“A DIFESA DELLA COSTITUZIONE”
Sempre in quell’articolo della Civiltà Cattolica furono espresso parole di grande elogio per il settenato di Ciampi. «Rimane nella storia della nostra Repubblica come uno dei presidenti più amati e stimati dagli italiani, che è riuscito a mantenere il timone della sua navigazione sempre sulla stessa rotta – la Costituzione – anche nei momenti difficili». Infatti «un giudizio condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani vede il suo settennato caratterizzato da un’opera continua di garante dell’unità del Paese, cercando anche di recuperare, come ha detto qualcuno, la memoria condivisa: riscoperta del concetto di Patria, difesa puntuale della Costituzione e così via».
STATO E CHIESA
Cattolico in privato ma laico nella vita pubblica, Ciampi alla distinzione dei ruoli «ci tiene molto», scriveva La Repubblica nel 2001, alla vigilia delle elezioni politiche, citando un aneddoto con l’allora Segretario di Stato, il cardinale, Angelo Sodano.
A due giorni dalla sortita del cardinale Sodano sulle “condizioni” della Chiesa ai candidati premier, il presidente della Repubblica approfitta dell’inaugurazione della nuova sede romana della Commissione europea per mettere le cose in chiaro. “Ho sempre presente l’articolo 7 della Costituzione italiana, primo comma, che recita: lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”, risponde ai cronisti che gli chiedevano chiarimenti sul suo riferimento alla “laicità” come valore fondante dell’Unione europea.