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Il Papa ha ricevuto lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti

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Vatican Insider - pubblicato il 15/09/16
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Papa Francesco si è intrattenuto per oltre 40 minuti con il principe Mohammed Bin Zayed al-Nahyan, sceicco degli Emirati Arabi Uniti, ricevuto stamane in Vaticano. 

Gli Emirati Arabi Uniti, ha detto a conclusione dell’udienza lo stesso sceicco a quanto riportato dal quotidiano del paese «The National», sono determinati a promuovere pace, sicurezza, stabilità e sviluppo nel mondo. Il principe, che è anche vice-comandante in capo delle Forze armate emiratine, ha detto che questo desiderio nasce dai valori del paese di perseguire pace e sicurezza come prerequisito per uno sviluppo sostenibile globale. L’incontro con Francesco, ha detto, sono stati una importante opportunità per rafforzare i legami esistenti e promuovere l’accettazione delle fedi altrui. L’estremismo e il fanatismo al quale il mondo ha assistito di recente, ha detto ancora il principe a quanto riportato dal giornale emiratino, nascono in parte dall’assenza di una cultura della coesistenza, del dialogo e dell’accettazione degli altri, e gli Emirati Arabi Uniti non risparmieranno alcuno sforzo per dare un fondamento di tolleranza e apertura al rapporto tra diversi popoli, civiltà, culture e religioni, e gli Emirati Arabi Uniti sono un esempio di coesistenza poiché vi abitano 200 nazionalità che «vivono in armonie nonostante le differenze di cultura, razza e religione. Una legge contro la discriminazione e il razzismo promulgata l’anno scorso dal presidente Khalifa, ha detto lo sceicco, ha rafforzato questa tendenza. Il paese, inoltre, intende sviluppare una legislazione internazionale per proteggere le religione da chi lavora per provocare tensione e ostilità tra i seguaci delle diverse fedi. Lo sceicco Mohammed Bin Zayed al-Nahyan ha espresso apprezzamento per come Papa Francesco mette in discussione l’intolleranza, l’estremismo e la violenza, ed ha elogiato le iniziative di Francesco, riferisce sempre «The National», per contrastare povertà, ignoranza, violenza, e la cultura dell’odio che può portare ad un aumento di intolleranza e estremismo. 

Lo sceicco arabo è arrivato a Roma ieri ed ha in programma anche un incontro con il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Il principe era accompagnato da una delegazione di una decina di persone tra i quali il ministro degli Esteri e della Cooperazione degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Abdullah bin Zayed, il ministro di Stato per la cooperazione internazionale, Reem Al Hashemi, e Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia, compagnia di bandiera italiana ormai in joint venture con la compagnia aerea emiratina Etihad Airways. «Questo incontro è importante ed ho aiutato ad organizzarlo», ha dichiarato Montezemolo ai giornalisti che hanno assistito ai momenti pubblici dell’incontro. Il Papa ha avuto un colloquio a privato col principe di oltre 40 minuti, alla presenza di un interprete, dalle 10.14 alle 10.52. A conclusione dell’udienza, lo sceicco ha donato al Papa un tappeto realizzato dalle donne afghane di un’associazione caritativa guidata dalla figlia dello stesso principe, mentre Jorge Mario Bergoglio gli ha regalato una copia in arabo di un suo documento e il consueto medaglione nel quale, ha spiegato, sono raffigurati «due rami che si avvicinano sempre di più», perché «la pace é la nostra vocazione». Il Papa era stato invitato a visitare gli Emirati Arabi Uniti nei mesi scorsi dalla sceicco Lubna Al Qasimi, ministro di Stato per la Tolleranza, nel corso di una visita in Vaticano. Il Papa ha ricevuto oggi in udienza, oltre allo sceicco emiratino, il metropolita Hilarion di Vookolamsk, «ministro degli Esteri» del patriarcato ortodosso russo, il nunzio apostolico in Argentina, mons. Emil Paul Tscherrig, Filippo Grandi, alto commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite, e inoltre il nuovo ambasciatore di Bolivia Julio Cesar Caballero Moreno per la presentazione delle lettere credenziali, e il cardinale brasiliano Claudio Hummes, amico di lunga data del Papa. 

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