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Sono omosessuale ma non gay: difendo il matrimonio tra uomo e donna

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Javier Ordovás - pubblicato il 14/09/16
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Jean-Pierre Delaume-Myard si ritiene una delle tante vittime della lobby gayJean-Pierre, omosessuale, si oppone al cosiddetto “matrimonio per tutti” e all’adozione da parte di coppie gay.

È giornalista, regista e uno dei portavoci de La Manif pour Tous in Francia, il grande movimento a favore della famiglia che ha portato centinaia di migliaia di persone nelle strade francesi per difendere il matrimonio naturale di fronte agli attacchi del Governo di François Hollande.

Jean-Pierre è sceso in strada per dire che gli omosessuali sono cittadini responsabili e respinge il fatto che l’orientamento sessuale diventi una legge imposta a tutti.

Ha scritto il libro Homosexuel contre le mariage pour tous, in cui riferisce il potere della lobby gay e come questo si appropri della voce degli omosessuali pur non rappresentando la maggioranza di loro.

Ecco alcune idee esposte nel suo libro:

Si oppone al matrimonio omosessuale in Francia perché prevede l’adozione.
“Ogni bambino ha innanzitutto bisogno di un padre e di una madre per realizzarsi. C’è una grande differenza tra avere due ‘papà’ o due ‘mamme’ e avere due genitori eterosessuali. La vera uguaglianza ha la sua unica fonte nella coppia genitoriale. Solo in essa è incontestabile. Pretendere di cancellare questo fatto è negare la realtà. Tutti dobbiamo la vita all’uguaglianza uomo-donna”.

“L’enorme instabilità che si verifica tra le coppie dello stesso sesso, confermata da numerosi studi realizzati nei Paesi in cui questo matrimonio è stato legalizzato, dimostra che le conseguenze per il bambino sono soprattutto l’insuccesso scolastico, i problemi per la futura integrazione professionale, la morbilità psichica e l’instabilità affettiva”.

“I bambini adottati si interrogano spesso sulle ragioni per le quali i loro genitori biologici li hanno abbandonati. Aggiungere a questo la difficoltà di comprendere una filiazione omogenitoriale è rendere questo compito ancora più difficile, condannarli a una doppia pena”.

“La maternità surrogata è inaccettabile perché la donna non è una merce, e un bambino non è una medicina per coppie dello stesso sesso con carenza di affetto”.

“La maternità surrogata è una violenza radicale, visto che consiste nel privare un bambino del suo diritto inalienabile alle sue origini, del diritto di conoscere suo padre e sua madre. Tutti siamo nati da un padre e da una madre. Che diritto c’è di privare un bambino di questo?”

“Come cattolico praticante non ho mai dovuto indossare un’armatura per andare la domenica a Messa. Ogni volta che ho confessato la mia sessualità a un sacerdote, questi non solo mi ha ascoltato, ma mi ha anche accolto con bontà, permettendomi perfino di compiere la lettura dei testi sacri”.

“La lobby gay non rappresenta la totalità degli omosessuali. In Europa influisce ovunque. I media preferiscono dare visibilità a un omosessuale della lobby LGBT piuttosto che a uno che non fa parte di una lobby. Se un omosessuale non è d’accordo con la lobby gay, viene manipolato ed etichettato. La lobby gay esercita una dittatura insopportabile e ci rinchiude in una categorie di persone speciali all’interno dell’umanità, il che di fatto crea una disuguaglianza”.

“Ogni volta che mi pronuncio pubblicamente ricevo messaggi apertamente ostili sulla mia pagina di Facebook: ‘Ti daremo fuoco’, ‘Sporco traditore’, eccetera”.

“L’Associazione Internazionale di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali e Intersessuali (ILGA) si finanzia con fondi dell’Unione Europea e dei Governi americano e olandese, un trust finanziario. Nel 2012 ha ricevuto 1,408 milioni di euro”.

“La lobby gay è decisa a distruggere, senza che contino i mezzi, le istituzioni del matrimonio e della famiglia, con l’aiuto di alcune lobby femministe come Femen, che non è l’unica”.

“La questione dell’ideologia di genere è intimamente legata alla Procreazione Medicalmente Assistita e al suo corollario, la gestazione surrogata. Per far credere che un uomo con un uomo o una donna con una donna possano avere un figlio ci impongono l’ideologia di genere”.

“Più che una parola, il concetto di genere è lo strumento di una rivoluzione antropologica e culturale nelle nostre società postmoderne in cerca di identità e uguaglianza”.

“Di recente abbiamo lanciato una campagna in Europa a favore del matrimonio uomo-donna e della filiazione padre-madre-figlio. Con uno spirito di chiarificazione, ma anche di unità, l’iniziativa cittadina Mum, Dad&Kids propone l’adozione da parte dell’Unione Europea di una definizione del matrimonio e della famiglia nella legislazione comunitaria. È stata presentata ufficialmente il 18 aprile a Parigi”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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