Il “Cortile dei Gentili” e l’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede presentano un evento con i maggiori nomi dell’economia mondialePiù economia e meno finanza, più etica e meno deregulation. Una richiesta ai maggiori economisti del mondo di aderire alla visione di Papa Francesco, come osserva il cardinale Gianfranco Ravasi, già illustrata nella enciclica Laudato Sii.
E’ quella che verrà in occasione del convegno “Verso una economia più umana e giusta. Un nuovo paradigma economico inclusivo in un contesto di disuguaglianze crescenti“, in programma il 21 settembre all’Ambasciata d’Italia presso la sede di Palazzo Borromeo, promosso in sinergia dalla stessa Ambasciata in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura, nel contesto degli eventi del “Cortile dei Gentili”.
Ne parleranno il premio Nobel per l’economia Angus Deaton, e gli economisti Jean-Paul Fitoussi e Dominique Yvan der Mensbrugghe. Saranno presenti, inoltre, numerosi accademici, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
A presentarlo il 12 settembre sono stati il cardinale Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Daniele Mancini, e Giuliano Amato, presidente della Fondazione “Cortile dei gentili”.
L’ambasciatore ha premesso che «il tema scelto per il Convegno vuole stimolare una riflessione su un tema centrale nell’attuale dibattito politico ed accademico ed al quale l’opinione pubblica é sempre più sensibile, ossia quello delle relazioni tra economia e società e della necessità di definire nuovi modelli economici più umani ed inclusivi».
SLOGAN DEBORDANTE
«Lo sviluppo sostenibile sta diventando uno slogan debordante. Per anni è stato solo sinonimo di sviluppo ambientalmente positivo e che non danneggia il creato ma, grazie all’attuale pontefice, sostenibile oggi è anche tutto ciò che si occupa delle fasce più povere della popolazione» ha introdotto Amato (Il Messaggero, 12 settembre).
DISEGUAGLIANZE E CAMBI DI ROTTA
Naturalmente a tutti è chiaro che la «crescita spaventosa delle diseguaglianze – visto che pochi hanno aumentato i redditi dei loro patrimoni e in tanti sono andati indietro e ancora di più sono stati quelli che già erano indietro e oggi lo sono ancora di più – impone una correzione di rotta delle politiche», ha spiegato Amato, aggiungendo che «la grande fuga dalla povertà c’è stata, ma non per tutti».
BULIMIA DI STRUMENTI ECONOMICI
Un modo per sottolineare che la «prevalente finanziarizzazione dell’economia mondiale» che sta creando più di un problema a livello internazionale. «Attualmente – ha aggiunto il cardinale Ravasi – viviamo in una sorta di bulimia degli strumenti economici ma di anoressia dei fini. Tutti sostengono che l’economia non è finanza ma con poche conseguenze pratiche. Dobbiamo sempre ricordare che in questa grande città che è il mondo non ci sono solo i quartieri ricchi…», ma «anche persone che vivono al livello della sopravvivenza o sono alla fame».
LA FELICITA’ INTERNA LORDA
Ravasi ha anche sottolineato che il Cortile dei Gentili è impegnato già da tempo ad approfondire il confronto sull’economia sostenibile. Lo ha fatto in una convention a Bangalore, ora si approssima a stringere una collaborazione con l’università Luiss e presto aprirà un confronto sul tema del FIL, acronimo di “Felicità Interna Lorda“, tentativo di definire – con un evidente ammiccamento ironico, ma con altrettanto evidenti intenti sociologici – uno standard di vita sulla falsariga del prodotto interno lordo, che prende in considerazione indicatori come qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali.