«Le chiese pericolanti sono sempre più pericolanti. Se non si interviene subito, con le prime piogge saranno irrecuperabili». Così il vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole, anche oggi in giro per i comuni terremotati della provincia, lancia un appello perché almeno quelle che «contengono preziose opere d’arte» vengano messe in sicurezza. «Non sono tantissime – aggiunge – ma rischiano di andare in deterioramento».
«Ho pregato tutti di intervenire – insiste monsignor D’Ercole – ma a noi non ci fanno intervenire. È sui Beni culturali che bisogna fare pressione. Mi sembra che la burocrazia rallenti gli interventi. Oggi, intanto, metteremo un telo sulla chiesa di Santa Maria in Pantano a Montegallo, ma ci sono anche altre chiese, come ad Arquata, di massimo interesse pubblico che aspettano di essere messe in sicurezza. È un appello che lancio con grande rispetto, capisco che ci sono problemi più grossi e ringrazio quanti si stanno adoperando per far fronte ai danni del sisma, ma questo è patrimonio di tutti».