Papa Francesco ha scritto all’ arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, per i suoi 25 anni di episcopato, che cadranno il prossimo 21 settembre, congratulandosi per la sua attività pastorale e per le opere «che – ha scritto – hai compiuto nella vigna del Signore».
«Grandi – ha aggiunto il Pontefice – sono in te i segni di Dio e potenti le opere mirabili di Lui».
«A noi – ha proseguito – è concesso di poter godere dell’aiuto della tua operosità nel nostro compito di provvedere alle necessità della Chiesa, così come al clero e al popolo di Dio è dato di poter attingere in maniera sempre più abbondante ai divini tesori della salvezza: per questo ti vogliamo significare la nostra benevolenza, dal momento che il 21 settembre di quest’ anno celebrerai il giubileo d’argento nel venticinquesimo anniversario della tua ordinazione episcopale, e nel contempo, con questa lettera, vogliamo congratularci vivamente con te per la tua attività pastorale».
Papa Francesco esordiva nella lettera spiegando che «l’esercizio dell’ufficio pastorale che ci è stato affidato dall’alto ci impegna con gioia a rendere partecipi della Nostra sollecitudine i sacri pastori i quali, tra i fedeli cristiani, sono al servizio dell’Altissimo Dio sotto il giogo soave della divina misericordia. Essi, mentre impegnano tutte le loro forze per la salvezza delle anime del gregge del Signore, devono essere ardenti di autentica concordia nel vivere con fervore la carità fraterna: per questo li accompagniamo in modo particolare con le nostre preghiere».
«Ti sappiamo impegnato in modo particolare – ha poi aggiunto il Papa, che ha ripercorso nella missiva i vari passaggi della `carriera´ ecclesiastica di Scola – nel supremo compito di annunciare alle genti il Vangelo e di diffondere la presenza della Chiesa; con l’esercizio di tale ministero, guidando con sollecitudine il gregge del Signore, ti sei preso a cuore la cura di tutte le responsabilità che fanno capo al collegio dei Pastori della Chiesa, ai quali nella loro totalità in comune Cristo ha affidato il compito di diffondere il nome cristiano e di procurare con tutte le forze che ci siano operai nella messa del Signore e che vengano offerti i necessari aiuti spirituali, promuovendo sempre la collaborazione attiva dei fedeli e del clero».