di Kristina Hjelkrem
Il femminismo è una delle ideologie più forti e controverse di oggi. Al suo interno vi sono femministe conservatrici, che perseguono l’uguaglianza sociale, professionale e politica tra uomini e donne, così come le estremiste radicali che entrano in chiesa a seno scoperto.
Ci sono ovviamente alcuni suoi postulati logici su cui vale la pena riflettere. Ma molte volte ci troviamo in delle vere e proprie battaglie ideologiche contro le femministe e ci dimentichiamo della carità, oppure non ci chiediamo perché siano giunte a tali conclusioni.
Questo post vuole dare alcuni consigli su come affrontare al meglio questo tipo di conversazioni, prendendo a modello alcune lezioni della donna più femminile di tutte, la Vergine Maria, nel suo dialogo con l’Arcangelo Gabriele.
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1. Imparare a dire sì
Durante l’Annunciazione, rispose «Fiat» all’Arcangelo Gabriele. Cioè, «sí». Attraverso questa parola si impegnò con l’Arcangelo in merito alla proposta ricevuta: essere la madre del Redentore dell’umanità.
La polemica sulla vocazione della donna è un tema molto attuale e importante. E comprendere la portata del dilemma e la necessità urgente di una risposta è la prima soluzione da tener presente quando iniziamo questo tipo di discussione. Essere preparati sul tema è il primo modo con cui instaurare una conversazione aperta e sincera, con cui invitare l’interlocutore a conoscere la verità sull’identità dell’essere umano. E, in particolare, della donna. Studiamo, leggiamo articoli, restiamo aggiornati, formiamoci una nostra opinione in linea con la verità che vogliamo trasmettere. Un testo consigliatissimo per chi vuole approfondire l’argomento della dignità femminile è la Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II.
Il mondo ha avuto bisogno di quel «sí»per ricevere Cristo, e il Signore ha bisogno anche del tuo «sí» per potersi rendere vicino a tante altre persone. Parlare di queste tematiche dà l’opportunità perfetta affinché la verità possa illuminare le altre anime.
2. Ascoltare e ricevere sono le chiavi per aiutare gli altri
Maria, la Vergine madre di Dio, la nuova Eva, la donna rappresentato più di mille volte da artisti di ogni epoca, colei che ha ‘causato’ diversi concili e che ancora continua a provocare polemiche; proprio Lei decise di farsi serva, ancella. Il cristianesimo ci invita in effetti a intendere il servizio come la reale vocazione dell’uomo; l’uomo è completo soltanto nella misura in cui dà agli altri. E Lei è la prima a vivere in questo modo.
Quando parliamo con persone che non condividono il nostro punto di vista, dobbiamo ricordarci che non non sono le “nostre idee” quelle che vogliamo trasmettere, ma la realtà della natura umana, la verità che Cristo è venuto a rivelarci. Cristo ci ha mandati per portare la Sua verità agli altri, per essere schiavi della Sua verità e del Suo amore per gli altri.
Può essere di aiuto, quando iniziamo questo tipo di conversazioni, recitare una piccola preghiera. Oppure ricordarci di quando Maria, accogliendo la parola dell’angelo con Cristo sul suo petto, aiutò la cugina Elisabetta con la sua gravidanza. In modo da tener sempre presente che quando parliamo, e con i nostri atteggiamenti, portiamo la luce di Cristo come servizio all’umanità intera.
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3. Prima di tutto disponibilità e umiltà
La maternità è la prima qualità con cui descrivere Maria: è madre di Dio (Theotokos) e nostra madre.
Quali sono le virtù più tipiche di una madre? Non possiamo elencarle tutte (sì, dobbiamo molto alle nostre madri) ma sicuramente le virtù che contraddistinguono una madre sono la generosità e la pazienza. Sia l’attesa che un figlio diventi maturo, e sia l’impegno costante e incondizionato, riflettono la disponibilità che ha una madre per i suoi figli.
È essenziale porre enfasi su queste virtù nelle nostre conversazioni con gli altri, soprattutto quando si sta parlando di temi così controversi e importanti quali il ruolo della donna. Si tratta in definitiva di mantenere un atteggiamento di aperta disponibilità con i nostri interlocutori, come farebbe una madre, spinti dal desiderio di arricchire il dibattito con le nostre idee e ascoltare attentamente la proposta dell’altra parte. La pazienza e la generosità vanno mostrate anche in questo, nel saper ascoltare l’altra persona e nel comprendere perché pensa una determinata cosa (capire se si tratti cioè di una preparazione solida, di esperienza diretta oppure di opinioni basate sul nulla). Come detto da un’altra grande madre, Madre Teresa di Calcutta, “se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle“. Amiamo senza limiti le persone con cui parliamo, con lo stesso amore di una madre che vuole mostrare ai figli la strada migliore per loro. Non restiamo indifferenti a loro, ai loro sentimenti o alle loro reazioni. Ricordiamoci che siamo tutti figli di Dio e figli di Maria.
4. Confidare in Dio e darsi da fare per essere delle vere donne
Durante la Passione di Cristo, Maria ha voluto essere con Lui fino alla fine: era lì, ai piedi della Croce, nel momento più difficile della Sua vita. Non è venuta meno davanti alla complessa missione del Figlio ed ha pregato, nonostante il suo dolore.
Siamo tutti chiamati a cambiare il mondo, ma quando sembriamo essere in difficoltà in una discussione sul femminismo (e in dettaglio sull’aborto, sul ruolo della donna in famiglia, sulla capacità della donna sul posto di lavoro, ecc.) potremmo perdere la speranza e pensare di non riuscire a cambiare nulla. In quei momenti pensiamo che ciò che ha sostenuto Maria durante esperienze atroci, come essere davanti al Figlio mentre veniva torturato, è stata la fiducia in Dio. Nonostante i nostri sforzi, le buone intenzioni e la carità, non siamo riusciti a spiegare all’interlocutore in cosa consista la vera dignità di donna. Ma non tutto è perduto! Confidiamo che il Signore saprà illuminare il cuore delle persone e prendersi cura dell’umanità, meglio di noi. Il nostro impegno è importante, Dio lo usa per compiere miracoli; abbiamo visto cosa è riuscito a fare attraverso una giovane ebrea nell’anno 0. Confidiamo in Lui e cerchiamo noi stesse di essere degli esempi di donne per il mondo di oggi.
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5. Prendersi cura di ciò che è nel cuore
Il segreto per portare a termine una missione grande come quella affidata a Maria è, senza ombra di dubbio, prendere la Sua mano per tutto il cammino. Una vita spirituale attiva cambierà il nostro cuore, ci renderà più vicini alla carità, all’umiltà e alla generosità di cui il mondo ha un disperato bisogno. Il silenzio ci permetterà di essere più riflessivi e di meditare sui temi più importanti con maggiore felicità.
Meditare e custodire nel proprio cuore ogni esperienza in cui abbiamo cercato di promuovere la verità, l’amore, Cristo stesso… ci avvicinerà di più a Lui e al cuore degli uomini. Ecco perché lasciamo che la nostra anima glorifichi il Signore, e che faccia riposare il nostro spirito in Dio nostro Salvatore.
La Mulieris Dignitatem comincia in questo modo: «La dignità della donna e la sua vocazione – oggetto costante della riflessione umana e cristiana – hanno assunto un rilievo tutto particolare negli anni più recenti». Riuscire a parlare di questo tema con i propri compagni, parenti e amici è sempre un’opportunità per condividere la nostra visione sull’identità dell’uomo: approfittiamone, mantenendo sempre un atteggiamento di carità, come se i nostri interlocutori avessero di fronte a loro la Vergine Maria in persona.
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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]