Si svolge ogni anno, partecipano vecchi, bambini, adulti. Partecipa tutto il paese di Salvitelle, nella provincia di Salerno. A piedi nudi nel bosco, attraversando i rovi, si corre. Si parte dalla cima del monte Serra San Giacomo per poi arrivare in chiesa.
La corsa
La corsa, spiega il Corriere del Mezzogiorno, si svolge annualmente durante l’ultima domenica di agosto:
in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono del piccolo “paese-presepe” della Valle del Tanagro. I partecipanti alla corsa sono partiti dalla cima del Monte Serra San Giacomo, a quota 902 metri, per poi giungere alla cappella del Santo situata nella piazza principale del paese. Terminata la gara, i podisti, come da tradizione, si sono lavati le ferite provocate dai rovi immergendo i piedi in tinozze di vino paesano.
La storia…
La tradizione della corsa tra rovi e spine nasce da una vicenda realmente accaduta nel 1791.
In quel periodo, il monte Serra San Giacomo era una zona di esercitazione per i fucilieri francesi dell’esercito borbonico. I pastori, a piedi nudi, li sfidavano nella corsa mentre i transalpini si lanciavano tra i sentieri della montagna con scarponi. La leggenda vuole che mai nessun francese abbia battuto un pastore di Salvitelle.
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