Il Grand Ayatollah Naser Makarem Shirazi di Qom, Iran, in una lettera indirizzata a Papa Francesco, pubblicata oggi nel suo sito ufficiale, si complimenta con il Santo Padre per le sue dichiarazioni, al rientro dalla Polonia, con le quali ha respinto qualsiasi identificazione tra Islam e terrorismo. «Sono felice di aver ascoltato queste sue considerazioni», scrive Makarem Shirazi, che poi osserva quanto sia importante respingere le identificazioni tra le religioni e ogni forma di violenza disumana e ogni estremismo. A rilanciare la lettera è il sito di informazione vaticana `il sismografo´.
Il Grand Ayatollah inoltre dichiara di ritenere importante le prese di posizione forti e chiare dei leader religiosi di tutto il mondo contro ogni violazione della dignità delle persone, in particolare quelle che si compiono in nome della religione. Queste denunce, a suo avviso, «sono un obbligo vitale». Il dignitario iraniano ricorda di aver condannato duramente l’uccisone di padre Jacques Hamel, vittima di ciò che chiama «attacco terroristico impietoso», usando la parola Takfir che per l’Islam è sinonimo di massima empietà.
Ha anche sottolineato che la medesima condanna è stata espressa dalla comunità degli studiosi musulmani e dalla stragrande maggioranza dei fedeli dell’Islam. Le «sette Takfir», come il Daesh, cita espressamente l’Ayatollah, oltre a rappresentare la peggiore crisi odierna, a suo avviso non sono islamiche.
Makarem Shirazi, si congeda dal Papa dicendo: «Prego Dio Onnipotente per il vostro successo nel diffondere la bontà, la pace e la spiritualità nel mondo».