Cappellano del carcere minorile di Milano, Claudio Burgio 16 anni fa ha fondato una comunità che ora offre un’esperienza educativa globale a oltre 50 ragazziTra gli ospiti del Meeting don Claudio Burgio, sacerdote della diocesi di Milano, nel 2000 ha fondato l’Associazione Kayros, comunità di accoglienza per minori. Don Claudio è cappellano del carcere minorile Beccaria.
È la prima volta che partecipa al Meeting?
Sono venuto altre volte, ma come relatore, questa è la prima.
Cosa significa per lei il titolo del Meeting di quest’anno?
Il titolo del Meeting esprime bene il bisogno di reciprocità inalienabile che è dentro l’uomo. L’altro è diverso da me ed è un’occasione di cambiamento, una risorsa, un kairos, cioè un’opportunità. La parola kairos per lei è molto importante, infatti la sua comunità si chiama proprio così.
Com’è nata questa esperienza?
È stata fondata grazie a un ragazzo del Camerun che era solo e chiedeva accoglienza in parrocchia. Poi è cresciuta e oggi nella realtà di Kairos a Vimodrone, in provincia di Milano, ci sono più di cinquanta ragazzi.
Che cosa l’aiuta a essere sempre pronto ad accogliere i giovani incontrati?
Sul sito della comunità c’è scritto che lei è disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. Stare con loro aiuta molto me. Questo scambio è gratuito e ci si sostiene a vicenda, proprio perché l’altro è un bene per me, non posso fare a meno di lui.
Ricorda in particolare qualche ragazzo che è passato nella sua comunità?
Potrei raccontare tante storie. Molti oggi sono diventati padri e vengono a trovarmi con i loro figli. I primi che ho accolto in comunità ora hanno 30 anni.
Tra le sue grandi passioni c’è anche il calcio, ha fondato una squadra la: “Selecao Internazionale Sacerdoti Calcio”. Lo sport è un’occasione di crescita?
Lo sport è una disciplina che aiuta molti adolescenti a leggersi dentro e a capirsi. Lo sport è una dinamica di rapporto con gli altri che migliora i ragazzi. Inoltre il fatto che ci siano regole da rispettare aiuta molto.
Dino Zoff ripete spesso che lo sport può migliorare le persone.
Lui ne sa qualcosa.
Fate anche teatro e musica con i giovani?
Sono attività che sembrano lontane, in realtà sono i prerequisiti perché un ragazzo evolva, il teatro aiuta a incontrare la gente e a rapportarsi con le persone.
Tra i compiti che le sono stati affidati c’è anche quello di direttore della Cappella musicale del Duomo di Milano. È un altro compito educativo, il suo accento è prioritario. Stare con dei ragazzi ed educarli alla musica è molto bello. Come vive l’Anno santo della misericordia voluto da papa Francesco?
È una grande occasione per scoprire una concezione autentica della vita, il mondo del carcere ti avvicina molto a vivere la misericordia. Il contenuto della fede è proprio la misericordia, il volto di Dio.
Qual è il suo augurio per i giovani che vengono al Meeting?
Il mio augurio è quello di essere aperti a tutti, a coloro che non sono credenti e ai cristiani che non sono del movimento. L’augurio di riscoprire insieme l’appartenenza che abbiamo in comune: l’essere un bene per l’altro.