Il film “Full of Grace” presentato in anteprima a Rimini da CLProiettato ieri in anteprima europea al Meeting di Rimini “Full of Grace – Piena di Grazia”, un film del regista americano Andrew Hyatt, che ripercorre l’ultimo periodo della vita di Maria di Nazareth. In Italia la pellicola verrà distribuito nelle sale l’8 dicembre, ricorrenza dell’Immacolata Concezione.
Un film diverso
Andrew Hyatt crede fermamente che “Full of Grace” sia un film diverso. Il regista Hyatt – laureato alla Loyola Marymount University di Los Angeles, università dei gesuiti americani – lo ha girato in soli dieci giorni. Ma per lui e tutto il cast sono stati giorni intensissimi. “Perché – spiega alla Radio Vaticana – è più come guardare una preghiera, e meno come guardare un altro film basato sulla fede. Vedere Maria come una madre sofferente, Pietro come un leader pieno di dubbi e la Chiesa originaria piena di bellezza e di dolore, in tutta la loro umanità, mostrerà la fede e la Chiesa in un modo che speriamo il pubblico non abbia mai sperimentato prima”.
La sceneggiatura si concentra sugli ultimi giorni di vita di Maria e i suoi colloqui con Pietro e alcuni degli Apostoli. I dialoghi tra loro sono bellissimi, immersi in una natura molto diversa da quella della Palestina (il film per forza di cose è stato infatti girato in California). Pietro è preso dall’ansia: “La Chiesa non può riposare, non ora”, dice. E’ così: a dieci anni dalla morte di Gesù rivalità e tentazioni toccano già le prime comunità di coloro che “vivevano con la verità nel cuore – rivela l’Apostolo a Maria – e oggi vivono con la verità nella mente per capire cose che non potrebbero mai capire”.
In Maria le divisioni sfumano
Le diverse interpretazioni teologiche e le prime divisioni, sono all’orizzonte. Maria ispira una grande serenità, dolcezza e sapienza. E’ interpretata con misura dall’attrice algerina, Bahia Haifi.
Poco prima di spegnersi, ricorda agli Apostoli una verità d’amore, pensando al Figlio: “Il suo cuore ha battuto insieme al mio per nove mesi, ora il vostro cuore batte col suo per l’eternità”. L’Assunzione è appena accennata, con Pietro che, dopo averla adagiata in un sepolcro, guarda subito in alto, verso il cielo. Prima, con un gesto di pietà filiale, le aveva baciato con pudore una mano.
Chi è il regista?
A portare la storia di Maria sul grande schermo è dunque il regista Andrew Hyatt, cineasta indipendente attivo da una decina d’anni soprattutto nell’ambito del thriller, con due titoli già amati dagli appassionati di cinema come “Frozen” e “Last light”. I produttori del marchio cinematografico Out Da Box, Eric Groth e Terence Berden (produttore con esperienze con Terence Malick e con film come “Snowmen”, “As we Forgive”, “American Carol”), con Hyatt hanno costruito un prodotto forte di una narrazione diretta e realista, centrando già negli States – dove il film è uscito all’inizio dell’anno – commenti e giudizi particolarmente positivi (AdnKronos, 21 agosto)