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Sei in crisi e cerchi la felicità? 7 consigli infallibili di Santa Teresa

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Catholic Link - pubblicato il 12/08/16
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Oggi tutti parlano di felicità. Se avete il modello di auto più recente, sarete felici; se acquistate un appartamento sulla spiaggia, sarete felici; se ottieni una promozione a lavoro, sarete felici; e tante altre situazioni di questo genere. Ma pensate davvero che la felicità sia data dalle cose, dagli oggetti, dai “successi”? Santa Teresa d’Avila ha attraversato un periodo di conversione, anche dopo essere stata consacrata a Dio come suora carmelitana. Anche lei, come molti, poneva la sua speranza nelle cose temporali, senza guardare al Dio eterno del quale era seguace. Ma un giorno, anni dopo l’ingresso nel convento, Gesù toccò il suo cuore e le rispose con generosità. Da quell’incontro con il Signore la sua vita cambiò. Tutti noi possiamo incontrare il Signore. A quel punto il nostro sguardo si poserà sulle cose per le quali vale davvero la pena.


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Ecco una preghiera di Santa Teresa che riassume la sua esperienza e ci dà 7 suggerimenti per trovare la vera felicità e aggrapparci a Dio, la cosa più importante della nostra vita.

1. Niente ti turbi

nada te turbe

“Eleva il tuo pensiero in alto nel cielo. Dove niente ti addolora, niente ti turba”

Il problema inizia quando lo sguardo è solo sulle cose terrene. L’anima è inquieta. Non c’è pace interiore. Sto cercando, ma non riesco a trovare. Ti è mai capitato? Se siete persone che vanno a Messa la domenica, recitano il rosario e le preghiere durante il giorno e vi accade questo, non preoccupatevi. È normale. L’invito di Gesù attraverso Santa Teresa è quello di elevare il pensiero. Ciò significa lasciare la nostra visione terrena del mondo per vedere con gli occhiali della fede tutto ciò che accade. Le guerre, i conflitti, l’odio, tutto questo avviene nel cuore di Gesù. Abbandonate le vostre preoccupazioni su di Lui. Non vi preoccupate. Presentate le vostre preghiere a Dio e vedrete che Lui ne prenderà carico. Una volta lasciato tutto nel suo cuore, sarete liberi dalle cose terrene e avrete più forza per affrontare il mondo. Ma è necessario lasciare tutto nelle sue mani, cioè avere fede, che è la fiducia in Dio. Egli è il padrone dell’universo, il creatore, lasciate tutto per alzare gli occhi al cielo.

“Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho” (Luca 24: 38-39).

2. Nulla ti spaventi

nada te espante

“Segui Gesù Cristo con un cuore grande e ciò che viene non ti spaventi”

Seguiamo Gesù. La nostra speranza è su di Lui. Ma dobbiamo avere il coraggio di essere cattolici. Non è facile difendere la nostra fede in una società quasi del tutto priva di valori. Non imponiamo una credenza, ma la verità che illumina le tenebre dell’errore. Grande è la nostra missione! Pensate così? Avere un grande cuore vuol dire sapere di essere sulla strada giusta. Ci vuole coraggio per combattere, usando altre armi: l’amore, il perdono, la verità, la fede… Così, quando annunciate Cristo, non abbiate paura di ciò che la gente dice, di ciò che pensano gli altri, perché è il vostro proprio tesoro, è il vostro cuore a comunicare. Nulla ci spaventi nella vita. La paura è come la morfina, a volte intorpidisce e paralizza. Non abbiamo bisogno di morfina quando abbiamo Cristo. Con Lui siamo in grado di affrontare qualsiasi cosa. Nessuna cosa mi allontana dal Signore. È un dono che dobbiamo chiedere. Non finite le vostre preghiere senza chiedere questo dono a Dio, in cui abbiamo forza.

Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Romani 8: 35,37-39).

3. Tutto passa

Todo pasa

“Vedete la gloria del mondo? Si tratta di vana gloria. Non c’è nulla di stabile, tutto passa “

Guardatevi intorno, cosa vedete? Percepite la “gloria del mondo”? Denaro, acquisizioni, compravendite, transazioni, fama, successo, riconoscimento, potere. Tutto questo è la vanagloria. A che cosa serve? Possiamo portarcelo dopo la morte? Tutto questo muore, muore. Immaginate di lottare 80 anni per la fama, il successo, il denaro e poi, una volta posseduti, morire. Vuol dire lavorare invano, a voi piace farlo? La gloria del mondo è vana per questo motivo. Non aiuta a niente. Invece lottare per la gloria eterna dello stare con Dio non ha un prezzo.


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È necessario rimuovere il pregiudizio secondo il quale essere cattolici vuol dire essere repressi, non liberi, legati a leggi e regolamenti che schiavizzano. Questa è una bugia grande come una nave! Più ci si avvicina a Dio, più liberi si diventa. Più ci si distacca dalle cose del mondo, più liberi si diventa. Più ci si allontana dalle tentazioni del male, più liberi si diventa. Non ci si perde! Che la vanagloria vi servi da esempio per la ricerca della gloria celeste, la gloria per la quale vale la pena lottare, quella gloria che vi renderà felici e che “infetterà” gli altri senza che voi lo sappiate.

Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne (2 Corinzi 4: 17-18 ).

4. Dio non cambia mai

Dios no se muda

“Aspira al cielo che dura per sempre. Fedele e ricco di promesse, Dio non cambia mai “

Spesso si pensa che Dio sia come una fabbrica di gelati, modellabile in base ai nostri gusti. Voglio una piccola palla di cioccolato e una di lampone con gocce di cioccolato. Se non si ottiene ciò che si chiede, non si paga e non si mangia. Dio non è così. Dio è il Padre, e i papà non sempre ci danno quello che vogliamo, ci danno quello che ci serve. Un papà sa cosa è meglio per i propri figli, perché li conosce. Un padre ama i suoi figli, perché li corregge e li rimprovera anche, di tanto in tanto. Un padre vuole il meglio per il proprio bambino. Quanto più Dio con noi! Ma ci risiamo, vogliamo che ci soddisfi, che ci faccia un miracolo, ancora e ancora. Aspettate un po’, Dio non è la fabbrica del vostro gradimento! A volte si deve aspettare prima che qualcuno ci venga incontro. Anche se pensate che Dio sia lontano da voi, che non vi stia guardando, dovreste sapere che Egli è presente nella vostra vita. Ogni vostro respiro è tenuto sotto controllo da Lui. Abbiate fiducia in Dio. Fatevi modellare e correggere da Lui. Vi darà sempre quello che vi serve, non sempre ciò che volete.

“…e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?” (Ebrei 12: 5-7).

5. La pazienza ottiene tutto

Paciencia

“Ama con tutta l’immensa bontà necessaria, ma non c’è vero amore senza pazienza. La fiducia e la fede viva mantengono l’anima, che crede e spera che tutto si compi”

La pazienza è un frutto dello Spirito Santo che ora giace dimenticato. Sarà perché il mondo così tecnologico ci rende tutti express, veloci, via! L’aspettare non gode di molta popolarità. Si dice che la pazienza è la scienza della pace: serve per essere in pace con se stessi, con gli altri e con Dio. È anche sperare senza ansia, sapendo che tutto arriverà, a suo tempo. Ma quanto è difficile! Anche in questo caso, il consiglio è lo stesso: bisogna chiedere al Signore! Il segreto è quello di chiedere. Non c’è amore senza pazienza. Manca pazienza nelle coppie, nei matrimoni, nelle relazioni tra fratelli e sorelle, nel lavoro, nella vita religiosa. Tutti abbiamo bisogno di pazienza. Con fiducia e vivendo per fede possiamo essere certi che tutto si può realizzare. “È che vorrei migliorare il rapporto con mia moglie…” Abbi pazienza! “È che vorrei cambiare i miei difetti…” Abbi pazienza! “Io non so cosa fare con mio fratello, che è molto ribelle…” Abbi pazienza! La pazienza è importante, naturalmente non bisogna trascurare la fede, la speranza e l’amore, ma sempre con pazienza.


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“Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare mossa e agitata dal vento” (Giacomo 1: 2-6).

6. Chi ha Dio non manca di nulla

nada le falta

“Dal tormentato inferno si deride con furia chi è con Dio. Vengano le diserzioni, le croci, le disgrazie; se c’è il tesoro di Dio non manca nulla”

Qui ci sono due cose da dire. La prima è che non possiamo permettere che il peccato ci ostacoli nel raggiungere Dio. Mai! Il peccato non deve farci affondare nella pozza della disperazione. Se peccate, vi pentite e confessate, Dio vi perdona e voi ricominciate daccapo, pentiti per i vostri peccati! Ma senza mai scoraggiarvi. C’è una cosa che si deve sapere e che Papa Francesco ha detto spesso: mai dialogare col diavolo! Quindi sollevate il volto e camminate, perché se avete Dio la rabbia del male non vi penetrerà. La seconda è che per un cattolico Dio è il suo tesoro. Se si pensa così, non c’è bisogno di cercare pepite d’oro nei fiumi del male. Immaginate una grande cassa piena di gioielli e perle preziose, Dio è per noi molto di più. Dio è il più grande! Qualunque cosa capiterà, la mia felicità sarà in Lui. E non mi manca nulla, non ho nulla da invidiare agli altri, anzi, questo tesoro di Dio può essere condiviso con tutti senza mai esaurirsi. Con un tesoro così, chi non sarebbe felice? Non è una favola o una storiella, è verità. Essendo Dio il mio tesoro, non mi manca nulla.

Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Matteo 6: 19-21).

7. Basta solo Dio!

solo dios basta

“Se ne andassero dunque i beni terreni; andassero le cose vane. Anche se tutto perisse, mi basta Dio!”

Chiedetevi dove sono le vostre sicurezze, in banca, in azienda, nella fama, nei soldi? Abbiamo già detto che tutto ciò passa. Se avete vissuto per strada senza niente, senza telefono, senza vestiti di marca, senza servizi, amereste ancora Dio? Proprio così! Anche se si perde tutto si dovrebbe rimanere fedeli al Signore. Ma a volte abbiamo un piede nella Chiesa e uno nelle altre cose nel mondo. Bisogna fare il passo finale. Quando la nostra unica sicurezza è l’amore di Dio le cose cambiano, si trasformano. Non mi importa delle cose materiali, se ho questo o quello, il mio unico bene è nel Signore! Solo Dio mi basta, solo Dio riempie il cuore, solo Dio mi dà compimento. Quanto è difficile capire questo? Dio mio, ci dai tutto, tutto! Eppure noi ci lamentiamo. Adesso il nostro compito è metterci gli occhiali della fede e fare il passo di cui abbiamo bisogno verso Dio. Decidiamoci!

“Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo … Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo“(Filippesi 3: 8,12).


Che questi 7 consigli di Santa Teresa di Gesù ci aiutino a vedere le piccole cose della vita, ciò che conta davvero, a guardare Dio verso l’alto. Il cattolico è fermo nella sua fede, perché sa di essere amato da Dio, ha vissuto la sua misericordia e la vede attraverso i suoi fratelli. Se la nostra visione è diretta verso Dio, possiamo cambiare mondo. Rallegriamoci dell’essere strumenti del Signore. Manteniamo la fede viva, costante la speranza e fervente l’amore; diciamo con Santa Teresa: “Niente ti turbi, niente ti spaventi. Tutto passa ma Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla. Basta solo Dio”.

H. Edgar Henríquez Carrasco, LC

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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