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La monaca e mastra birraia dell’abbazia di Mallersdorf

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Daniel R. Esparza - Aleteia - pubblicato il 10/08/16
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L’abbazia, che produce la propria birra dal XII secolo, ha 490 suore, ma solo suor Doris porta avanti l’antico compitoMonasteri e abbazie hanno prodotto da sempre la propria birra. Il motivo non è difficile da capire: considerando i rischi che comportava il fatto di bere acqua stagnante e sporca (la maggior parte dei ruscelli veniva utilizzata come cloaca), la birra è sempre stata un’alternativa molto più sana. Nel VI secolo, infatti, una birra poteva facilmente far parte del pasto di un bambino, di una madre che allattava, dei malati e degli anziani.

Quando la birra è passata dall’essere una bevanda prodotta in casa (in genere dalla madre della famiglia) a venire prodotta in quantità maggiori, l’officio di “maestro birraio” ha iniziato ad essere esercitato da monaci e monache nelle abbazie, che provvedevano non solo alla comunità monastica, ma anche a pellegrini, ospiti e abitanti dei villaggi vicini.

 Nel 1969 la Engelhard aveva già imparato a produrre la birra, sotto la tutela di un’altra suora incaricata del compito dal 1931

Doris Engelhard è una monaca, erede di questa tradizione. È probabilmente l’ultima di una stirpe. Da bambina, nel 1961, è arrivata a Mallersdorf come studentessa di una scuola gestita dall’abbazia. Sua madre era malata, e le suore si incaricarono di educarla e allevarla. Nel 1969 aveva già imparato a produrre la birra, sotto la tutela di un’altra suora incaricata del compito dal 1931. Sempre nel 1969 Doris ha pronunciato i suoi voti, ha preso l’abito religioso e si è unita alla comunità monastica dell’abbazia, dove ha vissuto da allora, incaricata di produrre ogni anno 300.000 litri di birra.

Nel 1969 suor Doris ha pronunciato i voti, ha preso l’abito religioso e si è unita alla comunità monastica dell’abbazia, dove ha vissuto da allora, incaricata di produrre ogni anno 300.000 litri di birra

In un’intervista concessa a The Atlantic, suor Doris ha affermato che “nell’abbazia di sono 490 suore. Alcune sono maestre, lavorano negli orfanotrofi, negli asili. Ci sono anche cuoche, allevatrici di maiali, fornaie. Facciamo tutto da noi”, seguendo la regola di San Benedetto, che stabilisce che i monasteri debbano essere sempre autosufficienti.

“Adoro il mio lavoro, l’odore che c’è quando faccio la birra. Mi piace lavorare con cose vive: il lievito, l’orzo e la gente che si gode la birra che produco (…). La birra, in realtà, è la più pura di tutte le bevande alcoliche, ed è davvero molto salutare, sempre che si beva in modo coscienzioso”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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