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Katie Ledecky, esempio nello sport e nella vita

Katie Ledecky riceve il premio Female Race of the Year al decimo premio annuale Golden Goggles presso il JW Marriott di Los Angeles (California, Stati Uniti), 24 novembre 2013. Kevork Djansezian | Getty Images

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NICOLE JANKOWSKI - pubblicato il 10/08/16
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La 19enne, campionessa olimpica nel 2012 negli 800 metri stile libero, ispira per la profondità della sua animaKatie Ledecky ha imparato a smorzare il rumore. E quando sei la nuotatrice di stile libero più veloce del tuo Paese – e forse la più veloce al mondo – c’è molto rumore intorno a te. La Ledecky si è semplicemente abituata ai mormorii di ammirazione che turbinano intorno a lei quando si riscalda prima di una gara, e resta calma mentre i fans gridano il suo nome dagli spalti.

Ha imparato a ignorare gli esperti che speculano sulle sue performance alle Olimpiadi di Rio, sul suo programma di allenamento e sul suo stoicismo dentro e fuori la piscina, dicendo che la cosa non le dà affatto fastidio. “Quali siano i miei obiettivi riguarda me e il mio allenatore”, ha detto a Sports Illustrated a maggio.

Ovunque vada la Ledecky, fans, famiglia e giornalisti non possono fare a meno di essere travolti dalla musica del suo successo. Solo lei può accenderla e spegnerla. L’unica cosa che lei sembra ascoltare, però, è il ritmo del suo cuore e del suo respiro mentre scivola nell’acqua.

Ad appena 19 anni, la Ledecky, campionessa olimpica nel 2012 degli 800 metri stile libero e cinque volte medaglia d’oro ai campionati mondiali 2015, è pronta per passare alla storia. O piuttosto, ad ancora più storia. Katie, infatti, è già detentrice del record mondiale femminile dei 400, degli 800 e dei 1.500 metri stile libero. Ciascuno di questi record è stato raggiunto in gare in cui ha schiacciato la detentrice precedente come se fosse nata per fare proprio quello. E la detentrice del record precedente non era altro che lei stessa.


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Famiglia e fede, le sue basi

È impossibile presentare un ritratto di Kathleen Genevieve Ledecky, nata il 17 marzo 1997, senza parlare del suo profondo amore per la famiglia e la fede. Cresciuta a Bethesda, nel Maryland, a sei anni Katie si è unita al club del nuoto locale semplicemente perché voleva seguire le orme del fratello maggiore, Michael, e fino a quel momento non era nemmeno troppo brava a nuotare.

I suoi genitori, Mary Genevieve e David Ledecky, l’hanno sostenuta pazientemente. “Cerca solo di percorrere tutta la piscina senza fermarti!”, dicevano alla figlia. La piccola Katie aveva l’abitudine frustrante di aggrapparsi al divisorio delle corsie per riposarsi, ma alla fine della sua prima stagione natatoria riusciva a completare facilmente i 25 metri stile libero.

Quando ha terminato il liceo alla Stone Ride School of the Sacred Heart di Bethesda deteneva ogni record di nuoto della scuola tranne quello dei 100 metri rana. Da lì al successo a livello nazionale il passo è stato breve.

Katie ha l’abitudine di recitare sempre qualche Ave Maria prima di una gara. “La mia fede è sempre stata importante per me”, ha dichiarato nel 2014. “Definisce quello che sono”.

La Ledecky attribuisce gran parte della pace e della fiducia che porta in piscina al suo forte rapporto con Dio. Spesso ne parla apertamente nelle interviste, come in quella rilasciata all’arcidiocesi di Washington nel 2012. “Prego sempre prima di una gara. Recito l’Ave Maria. Mi piace anche andare a Messa ogni settimana. È una grande possibilità per riflettere e collegarsi a Dio. (La mia fede) è una parte importante della mia vita fin da quando sono nata”.

I genitori di Katie – lei ex amministratrice di ospedali e lui avvocato – sono l’altro elemento fondamentale della sua esistenza. Si occupano di tutto, dai dettagli complicati del programma giornaliero della figlia ad accompagnarla e a riprenderla dagli allenamenti.

Arriva il livello nazionale

Quando Katie Ledecky aveva 13 anni non è stato più un segreto per nessuno che avesse grandi possibilità in vasca. Batteva nuotatrici molto più grandi di lei, giovani donne che gareggiavano a livello universitario. Yuki Suguiyama, la sua allenatrice al Nation’s Capital Swim Club, dove si allena ancora oggi, ha capito che c’era qualcosa di speciale in lei – un grande talento e un’etica senza pari.

La Suguiyama voleva che Katie approcciasse lo stile libero in modo più simile a un nuotatore maschio, e i cambiamenti che ha proposto hanno funzionato. Alla sua prima gara nazionale a livello senior, le selezioni olimpiche del 2012 a Omaha, in Nebraska, la Ledecky è apparsa quasi dal nulla arrivando prima negli 800 metri stile libero. In seguito ha vinto l’oro, terminando la gara oltre 4 secondi prima della seconda classificata e infrangendo il record della nuotatrice americana Janet Evan del 1989 con il tempo di 8:16.22. Da allora la Ledecky è stata quasi inarrestabile, e ha collezionato record e vittorie nei 400, 800 e 1.500 metri stile libero in tutto il mondo.


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Un’adolescente normale – o quasi

Nel 2012, a 15 anni, Katie è stata il membro più giovane di tutta la squadra olimpica statunitense. Vincere una medaglia d’oro a quei Giochi e molte altre in seguito non ha cambiato il fatto che è ancora un’adolescente che lotta con i problemi dei suoi coetanei. Per prepararsi adeguatamente ai Giochi olimpici di Rio di quest’anno ha scelto di rimandare il suo ingresso all’Università di Stanford, dove ha accettato una borsa di studio per nuotare sotto la guida dell’allenatore Greg Meehan. Attualmente nuota quasi 25 ore a settimana e altre 5 in palestra, e prende lezioni alla Georgetown University per non perdere l’allenamento negli studi. “Mi tengono impegnata a livello mentale”, ha detto a Vogue a maggio.

Al di là delle tante ore che trascorre in acqua e dei sogni di vittorie olimpiche, Katie è un’adolescente come tante. Suona canzoni pop sul piano dei genitori, va in chiesa con la famiglia e vorrebbe avere più tempo per condurre una vita “normale” e uscire con gli amici.

L’attuale allenatore della Ledecky presso il Nation’s Capital Swim Club, Bruce Gemmell, è consapevole del fatto di lavorare con una persona davvero unica, e attribuisce il successo della ragazza sia alla sua forza e alle sue capacità che alla sua solida etica e all’atteggiamento positivo che la caratterizza. “Sappiamo tutti che è una brava nuotatrice, ma è una persona ancora migliore”, ha confessato Gemmell a Vogue.

Katie Ledecky gareggia negli 800 metri stile libero durante le selezioni olimpiche statunitensi 2016 il 1° luglio scorso. Tom Pennington | Getty Images

Katie Ledecky gareggia negli 800 metri stile libero durante le selezioni olimpiche statunitensi 2016 il 1° luglio scorso. Tom Pennington | Getty Images

Nicole Jankowski è una scrittrice freelance, madre di quattro figli e due figliastri. Vive con la famiglia vicino Detroit (Michigan, Stati Uniti).

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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