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Dalla Gmg in Polonia ai “giochi olimpici” di Ramallah: l’estate dell’Ordine a servizio della Chiesa

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Vatican Insider - pubblicato il 05/08/16
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Pochi giorni dopo la fine dell’intensa e toccante esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, un Cavaliere della Luogotenenza polacca, Janusz Kamiński, racconta: «Nel 1984 avevo 22 anni ed ero a Roma quando Giovanni Paolo II invitò i giovani da tutto il mondo affidando loro la Croce del Giubileo». Quello fu l’inizio delle Giornate Mondiali della Gioventù e Janusz ricorda «il calore e l’attenzione che ho ricevuto a Roma da parte degli organizzatori e delle persone che ci avevano ospitato. In quel momento ho deciso che avrei voluto a mia volta ospitare dei giovani nel futuro e quest’anno finalmente è giunto il momento di farlo».  

La casa di Janusz dunque nei giorni della Gmg è diventata intercontinentale con ospiti tre sacerdoti dal Giappone. «Credo che il momento più memorabile e toccante è stato quando i preti giapponesi stavano partendo da casa nostra e hanno detto “ittekimasu” che in Giappone si dice quando qualcuno sta uscendo dalla propria casa e chi rimane risponde “itterashai” che significa “vai e ritorna”. Quello è stato il segno più bello che da noi si sono sentiti come a casa loro.» 

Vari altri membri dell’Ordine hanno aperto le porte delle loro case per accogliere i giovani che si sono riversati su Cracovia la scorsa settimana. Il Cavaliere Jacek Antoni Rutkowski commenta: «molti hanno offerto ospitalità ai pellegrini, pregato con loro, e raccontato loro qualcosa riguardo alla nostra nazione e alla sua storia, inclusi i più di 850 anni di presenza dell’Ordine in Polonia», oltre ad aver partecipato all’organizzazione pratica dell’evento. In particolare, l’Altare dell’Adorazione a Brzegi è stato realizzato dal noto artista polacco Mariusz Drapikowski, Commendatore dell’Ordine. Ora che le celebrazioni si sono concluse, l’Altare sarà portato al Santuario di Nostra Signora, Madre della Parola, in Rwanda. 

In Terra Santa invece un gruppo di giovani volontari francesi è partito per animare il campo estivo della parrocchia latina di Ramallah dal 20 al 30 luglio per una dieci giorni di giochi, canti, scoperte, apprendimento del francese e incontri sul tema “i Giochi Olimpici”. Il progetto è stato proposto da Charles-Edouard Guilbert-Roed, scudiero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che aveva già dato il via ad un primo campo a Ramallah nel 2015. Dai 30 ragazzi dell’anno scorso, quest’anno siamo passati a 70. 

Claire de Puybaudet e Guillaume Malnoy, due volontari, hanno condiviso con noi la loro esperienza: «Fra le tante cose che abbiamo potuto osservare e che ci hanno stupiti, bisogna sottolineare la grande vicinanza che esiste fra le comunità cristiane e quelle musulmane. Qui tutti vivono armoniosamente e certe iniziative pubbliche si impegnano ad organizzare attività che coinvolgano le varie anime della società. Se la gioia dei bambini e la vicinanza delle comunità fra loro non fossero bastate a conquistarci, l’ospitalità, tanto della comunità nella quale viviamo e di coloro che ci assistono, quanto dei genitori riconoscenti, ci convince della fortuna che abbiamo di far parte di questa ancora giovane avventura.» E concludono: «Oggi abbiamo una sola certezza: questo campo continua a trasformarci ogni giorno di più».  

In collaborazione con l’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme  

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