Una coincidenza singolare in questo inizio d’agosto 2016: proprio nell’Anno giubilare della Misericordia compie otto secoli il «Perdono di Assisi», l’indulgenza della «Porziuncola» (come testimonia una mostra visitabile al museo fino al 1° novembre).
Una delle più antiche celebrazioni dell’infinito amore misericordioso del Signore legata alla sede più significativa della vicenda francescana che porta la firma di san Francesco. È attorno alla Porziuncola – una minuscola chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli ceduta dai Benedettini e da lui restaurata – che Francesco comincia a radunare i suoi primi frati segnando di fatto l’inizio dell’Ordine dei Minori. Sempre alla Porziuncola accoglierà Chiara degli Offreducci fuggita di casa per vivere in altrettanta povertà: poi a San Damiano nascerà il Secondo Ordine, le Sorelle Clarisse.
Ed è lì, «il luogo che toccò in sorte a coloro che non volevano assolutamente possedere nulla su questa terra» (FF 604) che nasce l’idea a seguito di una «visione», come narra Tommaso da Celano nella «Vita Seconda»: «Stava osservando innumerevoli uomini che, con gli occhi dolorosamente spenti e la faccia rivolta al cielo, erano inginocchiati attorno a detta chiesa. Tutti, con voce di pianto e le mani protese in alto, gridavano a Dio chiedendo luce e misericordia. Ed ecco, scese dal cielo uno splendore che, irradiandosi su tutti, donò a ciascuno la luce e la salvezza desiderata» (FF 606).
«Voglio mandarvi tutti in Paradiso» ripeteva Francesco, a partire dal 2 agosto 1216, alle persone che confluivano ad ascoltarlo e, pur tra difficoltà e gelosie del clero, la Curia romana non pose mai alcun ostacolo nella convinzione che un santo frate come Francesco non avrebbe mai predicato nulla senza un solido fondamento. In precedenza infatti il «Poverello» si era recato con alcuni compagni a Perugia per incontrare papa Onorio III e chiedergli di concedere la possibilità di ottenere l’indulgenza alla Porziuncola. Il «Diploma di Teobaldo» (un documento della curia vescovile di Assisi nella festa di san Lorenzo del 1310) narra che, vedendolo andar via oltremodo felice, il Papa avesse esclamato: «O, simplicione, dove vai? Quale prova porterai di tale indulgenza?», ma Francesco rispose: «Per me è sufficiente la vostra parola. Se è opera di Dio, tocca a Lui renderla manifesta. Di tale indulgenza non voglio altro strumento, ma solo che la Vergine Maria sia la carta, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni».
«Padre Santo, ho finito di restaurare per voi una chiesa a onore della Vergine Madre di Cristo. Supplico vostra santità che l’arricchiate di un’indulgenza senza offerte di denaro» era stata la richiesta al Papa, una richiesta singolare in epoca di indulgenze con ben altre condizioni. «Dimmi di quanti anni la vuoi e quanta indulgenza debba essere concessa» aveva risposto Onorio. «Non anni, ma anime» esclama Francesco spiegando la sua intenzione: che vengano «liberati dalla pena e dalla colpa in cielo e in terra dal giorno del battesimo fino al giorno e all’ora della loro entrata nella suddetta chiesa» tutti coloro che «confessati e pentiti e, com’è conveniente, assolti dal sacerdote».
Nel giro di pochi anni la notizia della «Perdonanza» si diffuse al punto da attirare frotte di pellegrini come del resto avevano immaginato i cardinali (il vescovo Teobaldo li definisce «invidiosi e attaccabrighe») presenti alla scena di Perugia che avevano tentato di frenare la generosità del Pontefice temendo una concorrenza sleale tra l’indulgenza «oltremarina» e quella degli apostoli Pietro e Paolo (i pellegrinaggi nei luoghi santi o alle basiliche romane). Ma Onorio era stato irremovibile: «L’abbiamo data e concessa».
In ottocento anni sono milioni le persone che si sono recate ad Assisi, dove la «Festa del Perdono» si svolge dalla mattina del 1 agosto alla sera del giorno successivo, ma l’indulgenza della Porziuncola, per sé o per un defunto, viene concessa tutti i giorni dell’anno secondo le disposizioni della Chiesa (cf. CCC nn. 1478-9) e oggi è estesa, solo 1-2 agosto, a tutte le chiese parrocchiali e a tutte le chiese francescane in ogni parte del mondo.
Sul sagrato dell’attuale basilica di Santa Maria degli Angeli – la costruzione eretta per volere di papa Pio V tra il 1569 e il 1679, al fine di custodire al suo interno la Porziuncola – nel pomeriggio del 2 agosto giungono da ben 36 anni anche centinaia di giovani, dai 18 ai 32 anni, partecipanti alla «Marcia francescana», a piedi verso Assisi. Una felice iniziativa – quest’anno intitolata «Alla porta del Cielo, cerco il tuo volto» – che ha visto negli anni qualche migliaio di ragazzi confluire alla Porziuncola al termine di un cammino al contempo fisico e spirituale. Dal 25 luglio diversi itinerari percorsi, zaino in spalla e sacco a pelo, nelle rispettive regioni di appartenenza, sostando in alloggi di fortuna (conventi, canoniche, scuole, talvolta anche a cielo aperto), in spirito di fraternità e sobrietà poi, dopo un tragitto in treno o pullman, ancora qualche giorno di cammino in terra umbra, fino alla Festa del Perdono, fonte di gioia. «Un cammino interiore che liberi dalle sicurezze conquistate, per sentirti straniero e pellegrino, capace di abitare nella tenda preparata dal Signore» che in questo Anno della Misericordia acquista, e non solo per i giovani, un sapore ancora più intenso.
«Questo centenario ci aiuti a provare una salutare vergogna perché nessuno sembra prendersi cura di mettere pace e concordia nella realtà conflittuale in cui viviamo e ci faccia crescere nella creativa capacità di trovare maniere nuove per cantare un canto comprensibile agli uomini e alle donne del nostro tempo: una provocazione efficace per costruire pace e riconciliazione» scrivono i quattro ministri generali della famiglia francescana (Minori, Cappuccini, Conventuali e Terz’ordine regolare) in una lettera diffusa alla vigilia del Perdono di Assisi 2016.
E giovedì 4 agosto giungerà ad Assisi anche papa Francesco (per la seconda volta dal 2013), anche lui in pellegrinaggio alla Porziuncola. Una visita che acquista un significato particolare per tutta la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino come ha spiegato nelle scorse settimane il vescovo Domenico Sorrentino: «È provvidenziale a tal fine che, in questo Anno della Misericordia, papa Francesco abbia scelto di venire alla Porziuncola, pellegrino tra i pellegrini. Lo accogliamo con gioia. Aderiamo al suo magistero. Preghiamo per lui. E come un sentirlo, ad Assisi, particolarmente caro, quasi doppiamente “nostro” quale primo papa che porta il nome del nostro Santo».
Bergoglio arriverà ad Assisi nel pomeriggio atterrando con l’elicottero al campo sportivo per poi spostarsi alla Basilica di Santa Maria degli Angeli dove sosterà in preghiera alla Porziuncola e rientrare in Vaticano alle 19.