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Lei è Klara Franciszka ed è nata alla GMG di Cracovia

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Aleteia - pubblicato il 31/07/16
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Durante l’omelia del papa sulla nascita di Gesù, una donna ha iniziato ad avere all’improvviso forti contrazioni…di Marta Brzezińska-Waleszczyk

Sylwia non progettava di incontrare il papa a Częstochowa. Alla fine, però, ha deciso di visitare il santuario di Jasna Góra perché la sua amica Beata voleva davvero partecipare alla Santa Messa celebrata dal pontefice. Beata era al nono mese di gravidanza, ma non era ancora giunto il momento del parto.

Le amiche si sono incontrate a Częstochowa e hanno preso un tram fino alla via principale della cittadina (che porta il nome della Beata Vergine Maria), dove le folle si stavano radunando fin dall’alba. I fedeli aspettavano con ansia l’ospite più importante, papa Francesco, che sarebbe stato scortato dai funzionari dell’Ufficio di Protezione Governativa e dalle macchine della Polizia. Visto l’avanzato stato di gravidanza di Beata, le due amiche non hanno cercato di avvicinarsi al monastero di Jasna Góra, scegliendo un punto più tranquillo, lontano dalla folla dei pellegrini.

All’improvviso Beata ha sentito una contrazione, poi un’altra, ed è diventata ansiosa. Ne ha parlato con Sylwia e le due hanno deciso che non c’era motivo di preoccuparsi, che poteva trattarsi di normali contrazioni di Braxton-Hicks e che anche se fosse stato un segnale del vero travaglio sarebbe passato molto tempo tra quelle prime contrazioni e il parto.

È iniziata la Santa Messa. Durante la prima e la seconda lettura Beata ha sentito altre contrazioni. Dopo il Vangelo c’è stata l’omelia del papa, che aspettavano con impazienza. Il papa, riferendosi alle parole di San Paolo, ha parlato dell’avvento della pienezza dei tempi e di Dio, che ha inviato il proprio Figlio, nato da una donna.

Beata ha cercato di scherzare dicendo che perfino papa Francesco parlava di parto, ma Sylwia non rideva mentre la sua amica fremeva per il dolore. Beata non ascoltava più attentamente l’omelia perché le girava la testa. Ha rabbrividito di fronte alle parole di Francesco – “Il Verbo si fa carne, nasce da una madre” – e ha pensato: “Sta accadendo proprio qui e proprio ora! Dio viene a noi in un’altra persona! Ora! In questo bambino che vuole nascere!”

Gli amici hanno capito che Beata era entrata in travaglio. Fortunatamente lì vicino c’era un’ambulanza. Alla vista di una donna visibilmente incinta, con il volto contorto dal dolore, il team medico ha capito subito cosa stava succedendo. Dopo aver visitato Beata, è stato deciso di portarla all’ospedale più vicino.

Riflettendo in seguito su tutto questo, Sylwia ha affermato: “In genere sono incline al panico, ma in quel momento ero talmente piena di tante emozioni splendide che non c’era semplicemente tempo per il panico. Ho continuato a guardare Beata e l’immagine di Nostra Signora di Jasna Góra, alternativamente, e ho pensato che sono arrivate a comprendersi meglio”.

“Salite sull’ambulanza abbiamo scherzato con i paramedici. Non ricordo una sola frase seria. Beata voleva aspettare per ricevere la Santa Comunione, ma il medico ha suggerito che lo facessi io al posto suo”, ha ricordato Sylwia in un’intervista rilasciata all’edizione polacca di Aleteia.

Sylwia è rimasta vicino al santuario. Come richiesto da Beata, ha ricevuto la Santa Comunione mentre pregava per un parto sicuro. Non riesce a spiegare cosa sia successo, ma il papa ha saputo del parto iniziato durante l’Eucaristia (probabilmente perché gli è stato detto dei pellegrini ricoverati durante la Santa Messa). Ha chiesto al suo portavoce di dire a Beata che dava la sua benedizione a lei e alla sua bambina appena nata.

La bambina è nata all’ospedale di Częstochowa alle 14.31, appena un’ora prima dell’Ora della Misericordia, il fulcro dell’insegnamento di papa Francesco. I genitori l’hanno chiamata Klara, come avevano deciso, ma – come ci ha detto Sylwia – hanno deciso di aggiungere un altro nome, Franciszka. “Abbiamo detto scherzando che il Santo Padre dovrebbe essere il suo padrino!”, ha commentato.

Aleteia ha chiesto a Sylwia cosa prova di fronte a tutta questa situazione. È stato un miracolo per lei? Una grazia? Un segno? Ha riso e ha risposto: “Per me è stato un incredibile oceano di grazia. Il 28 luglio 2016 sarà un giorno memorabile per me. Racconterò ai miei nipoti come sono andata ad assistere al parto della mia amica durante la visita di papa Francesco a Częstochowa”.

“Sono certa che tutta la giornata sia stata un unico grande dono da parte di Dio”, ha aggiunto. “Ha visto che ero un po’ giù di morale. E comunque non mi aspettavo che mi offrisse un dono così inestimabile, che mi ha trasformata”.

“Prima di lasciare Częstochowa, sono tornata sulla via principale che porta al santuario, e alzando gli occhi a guardarlo ho detto ad alta voce sempre più riconoscente: ‘Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo’. Mentre tornavo a casa ho continuato a sorridere. Il mio cuore era pieno di gioia”.

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*Sylwia ha descritto la sua incredibile avventura su un blog su Bosko.pl, dove ho conosciuto la storia di Klara Franciszka. Fortunatamente sono riuscita a intervistarla per Aleteia.pl 🙂

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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