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Come vivono la GMG le coppie?

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Aleteia - pubblicato il 29/07/16
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“Non vado in chiesa e non sono religiosa, sono venuta alla GMG per il mio ragazzo…”Jucileide non è religiosa, ma ha deciso di andare in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù. Perché? Perché ci è andato anche Tiago. Membri di un gruppo portoghese proveniente dalla città di Aveiro, ci raccontano come le coppie sperimentino la GMG.

Stanno insieme da 11 mesi e festeggeranno il loro primo anniversario proprio a Cracovia. Tutti gli altri giovani non vedono l’ora di vedere papa Francesco, mentre loro aspettano con ansia anche il loro primo anniversario, il 28 luglio.

Io no, ma lui sì

“Non vado in chiesa. Non sono neanche religiosa. Ma lui lo è”, ha affermato la 21enne indicando il ragazzo.

“E allora sei venuta per lui?”

“Mmm”, ammette vergognandosi un po’.

Jucileide viene dall’isola di São Tomé, una delle ex colonie portoghesi. Da anni vive ad Aveiro, nota come la Venezia portoghese per via dei suoi canali. È andata a scuola lì, e Tiago era uno dei suoi compagni di classe. Come ammettono entrambi, non hanno idea di come siano diventati una coppia.

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Tiago e Jucileide

La ragazza non crede che la GMG sarà una grande rivoluzione nella sua vita, anche se le piace l’atmosfera, e considera il suo soggiorno in Polonia un’esperienza interessante. Tiago, tuttavia, nutre grandi speranze sulla visita a Cracovia della sua ragazza e sta già “facendo programmi”.

“Voglio aiutarla a trovare Dio. Viene da un Paese diverso in cui non ha avuto questa possibilità. Credo che la GMG sia un buon inizio”, ha affermato.


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Trovarla nella folla

Catarina ha 27 anni e lavora in un asilo. È attiva nella sua parrocchia, come un web designer 28enne, João Paulo, che è il suo ragazzo e che ha avuto l’idea di andare alla GMG. Catarina ha aderito subito.

João Paulo e Catarina

Lei voleva davvero venire in Polonia. Vedere papa Francesco, sperimentare un’avventura insieme con Dio, i suoi amici e ovviamente con me”, ha detto João Paulo.

“Sarebbe stato diverso se foste venuti separatamente?”

“Non penso che avrebbe fatto grande differenza, perché siamo le guide dei nostri gruppi, abbiamo molti doveri e alloggiamo anche in posti diversi. A volte non ci vediamo per un bel po’”, ha risposto Catarina.

Sono d’accordo con Catarina”, ha aggiunto João Paulo. “Abbiamo ben poco tempo da trascorrere insieme”.

“Non ci credo. Non importa che siate qui insieme?”

Beh, forse sì. Dopo tutto mi sento responsabile per lei. Quando non ci vediamo per molto tempo cerco di trovarla nella folla, di localizzarla. E quando i nostri occhi alla fine si incontrano mi sento più in pace. Ma voglio prendermi cura di qualsiasi altra persona nel nostro gruppo allo stesso modo”, ha dichiarato João Paulo. “Lei, ovviamente, mi conosce meglio e sa come sostenermi nelle varie situazioni”.

Donnicciola? Assolutamente no!

Eduardo, invece, è arrivato alla GMG in Polonia con… la mamma. Il fatto che sia ancora minorenne non conta molto in questo caso. Ci sono vari adolescenti come lui qui.

“Perché sei venuto con tua mamma? Non è strano? Non sei una donnicciola, no?”

“Lei è in primo luogo mia amica, e solo dopo mia madre. Non ci trovo niente di strano”, ha affermato il 16enne, unico figlio di Carla.

Carla i Eduardo
Carla ed Eduardo

Carla è metà brasiliana e metà angolana. I suoi genitori si sono trasferiti in Portogallo, dove lei è nata 42 anni fa. Lavora come insegnante in una scuola professionale femminile. È anche attiva nella sua parrocchia ad Aveiro.

È sempre stata così religiosa?”

“Sempre. È un dono dei miei genitori”, ha ammesso Carla, mettendosi le mani sul cuore.

Cerca di trasmettere gli stessi valori a suo figlio. Suo marito, il padre di Eduardo, è credente ma non praticante.

“Mio marito non viene in chiesa con noi, ci vede molta falsità. Mi dice: ‘Non ci vengo ma tu, Carla, vai’. È un uomo molto buono, devoto. Sono sicura che quando torneremo a casa ci siederemo insieme in cucina e parleremo della Giornata Mondiale della Gioventù. E ci ascolterà con attenzione”.

È stata di Carla l’idea di andare in Polonia, ma non c’è voluto molto per convincere Eduardo.

“Gli ho detto cos’è la Giornata Mondiale della Gioventù e che è un’occasione unica, visto che la prossima si svolgerà probabilmente molto lontano. Mi ha detto: ‘Vengo con te’”, ha ricordato.

Carla ha partecipato a numerosi eventi di massa cattolici, ma questa è la sua prima GMG.

“Non trovo le parole per esprimere la mia gioia”, ha affermato descrivendo l’ospitalità della famiglia presso la quale alloggia. “Non mi sento un’estranea qui. Mi sento a casa”.

E se Eduardo non fosse con lei qui?”
“Sarebbe sicuramente diverso”, ha affermato Carla. “Qui non mi preoccupo affatto per lui. Vedo come viene curato”.

Carla parla già del post-Giornata Mondiale della Gioventù, dicendo che si porterà a casa più fede di quella che ha portato qui.

“Noi portoghesi siamo cristiani, ma abbiamo un problema con la nostra fede”, ha affermato. “È per questo che vorrei condividerla con altri quando tornero a casa”. Eduardo – suo figlio e amico – l’aiuterà a farlo.

“Ho sempre avuto fede, ma ora sembra rinnovata”, ha dichiarato dal canto suo il 16enne.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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