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Nel 2000 era alla GMG di Roma. La sua storia potrebbe essere l’inizio della vostra vocazione

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Marinella Bandini - Aleteia - pubblicato il 27/07/16
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Sono i “millennials” della fede. Il futuro della Chiesa passa anche da loro, dalla “generazione Gmg”, dai tanti giovani il cui cuore è stato toccato per sempre mentre partecipavano insieme a decine di migliaia di loro coetanei agli incontri con il Papa in tutto il mondo. Una felice intuizione di Giovanni Paolo II, un filo rosso che è partito da Roma per toccare diversi paesi e continenti: Buenos Aires, Santiago, Czestochowa, Stati Uniti, Filippine, Canada, Sydney, Rio de Janeiro. “La Giornata mondiale della gioventù non è una vacanza come le altre, per andare a visitare un’altra città del mondo. È davvero l’incontro con Gesù, con il suo amore, con la sua misericordia”. A parlare è una di loro, Antoniana Maria, oggi suora dell’Istituto religioso femminile “Sisters of life”. Era a Roma nel 2000, la Gmg del Grande Giubileo, una edizione storica perché la notte del 19 agosto molti giovani sentirono risuonare nel proprio cuore le parole di Giovanni Paolo II e risposero “sì”.

Anche per Antoniana Maria, che veniva da una famiglia cattolica di filippini emigrati in Canada, quella è stata la sera decisiva. “Non avevo mai sperimentato qualcosa di così forte nella mia vita. Mentre mi stavo preparando per la Gmg ho sentito che poteva essere il momento per me. Così sono arrivata a Roma e mentre pregavo in una piccola cappella… non lo dimenticherò mai: ho fissato il mio sguardo nel tabernacolo e il mio cuore è stato invaso da una immensa gratitudine, da una pace, una gioia. Mi sono sentita chiamata ad amare Dio con tutto il mio cuore. E ho detto: sì”. Quel primo sì, quella decisione che Antoniana Maria serbava nel suo cuore, ha dovuto superare subito la prova di una grave malattia, proprio mentre questa giovane donna era a Roma: “È stata una esperienza straordinaria: mi sono sentita così debole e al tempo stesso mai così vicina a Dio. Mentre ero su quel letto dell’ospedale ho ridonato la mia vita a Dio”.

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