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Il Papa ai giovani: la Gmg sia un mosaico di popoli e culture uniti dalla misericordia

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Vatican Insider - pubblicato il 19/07/16
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A pochi giorni dal viaggio apostolico in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù, Francesco si rivolge ai ragazzi e alla Nazione polacca con un videomessaggiodi Mauro Pianta

 

Una XXXI Giornata Mondiale della Gioventù nel «segno della misericordia» e della memoria «grata e devota» di san Giovanni Paolo II che di questi raduni è stato l’«artefice» oltre che «guida del popolo polacco nel suo recente cammino storico verso la libertà».

A pochi giorni dall’inizio della Gmg polacca (27-31 luglio) per la quale sono attesi due milioni di persone, il Pontefice argentino sceglie di parlare ai giovani attraverso la diffusione di un videomessaggio. «Ho un grande desiderio di incontrarvi – dice papa Bergoglio – per offrire al mondo un nuovo segno di armonia, un mosaico di volti diversi, di tante razze, lingue, popoli e culture, ma tutti uniti nel nome di Gesù, che è il Volto della Misericordia».

«Tutto – ribadisce il Pontefice – sarà nel segno della Misericordia, in questo Anno giubilare, e nella memoria grata e devota di san Giovanni Paolo II, che è stato l’artefice delle Giornate Mondiali della Gioventù, ed è stato la guida del popolo polacco nel suo recente cammino storico verso la libertà».

Il Papa parla ai ragazzi di tutto il mondo: «Cari giovani di ogni parte d’Europa, Africa, America, Asia e Oceania! Benedico anche i vostri Paesi, i vostri desideri e i vostri passi verso Cracovia, perché siano un pellegrinaggio di fede e di fraternità. Il Signore Gesù vi conceda la grazia di sperimentare in voi stessi questa sua parola: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”».

Francesco si rivolge poi in particolare ai «cari figli e figlie della nazione polacca»: «Sento che è un grande dono del Signore quello di venire tra voi, perché siete un popolo che nella sua storia ha attraversato tante prove, alcune molto dure, ed è andato avanti con la forza della fede, sostenuto dalla mano materna della Vergine Maria. Sono certo che il pellegrinaggio al Santuario di Częstochowa sarà per me una immersione in questa fede provata, che mi farà tanto bene. Vi ringrazio per le preghiere con cui state preparando la mia visita. Ringrazio i Vescovi e i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i fedeli laici, specialmente le famiglie, alle quali porto idealmente l’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia. La “salute” morale e spirituale di una nazione si vede dalle sue famiglie: per questo san Giovanni Paolo II aveva tanto a cuore i fidanzati, i giovani sposi e le famiglie. Continuate su questa strada!».

Quindi il saluto finale: «Vi mando questo messaggio come pegno del mio affetto. Rimaniamo uniti nella preghiera. E arrivederci in Polonia! ».

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