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Siria, il Papa: “Alcuni paesi parlano di pace ma forniscono armi!”

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Domenico Agasso jr - Vatican Insider - pubblicato il 05/07/16
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Video-messaggio di Francesco a sostegno della campagna di Caritas «La pace è possibile»: «Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?»«La pace in Siria è possibile», afferma papa Francesco a sostegno della campagna promossa da Caritas Internationalis, ribadendone il titolo. Il Pontefice, in un video-messaggio pubblicato il 5 luglio 2016, esorta i governi a cercare una soluzione politica alla guerra siriana, ammonendo quei «paesi fornitori di armi» che «sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?».

Il Papa parla «di qualcosa che rattrista molto il mio cuore: la guerra in Siria, oramai entrata nel suo quinto anno». «Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e a coloro i quali sono impegnati, con Caritas, nella costruzione di una società giusta – dice il Pontefice – “La pace in Siria è possibile”».

Per Papa Bergoglio «tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica. La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione di un governo di unità nazionale».

Francesco invita «a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari».

Poi denuncia: «Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?».

«Uniamo le forze – è il suo appello – a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile. Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale”».

Affrontare le conseguenze umanitarie dei cinque anni di guerra in Siria è la più grande operazione di soccorso intrapresa da Caritas nel mondo. Caritas fornisce cibo, assistenza sanitaria, beni di prima necessità, istruzione, rifugio, consulenza psicologica, protezione e mezzi di sostentamento in Siria e nei paesi che ospitano rifugiati. Solo l’anno scorso, le Caritas nazionali hanno portato aiuti a 1,3 milioni di persone. Inoltre Caritas sta incitando i suoi sostenitori in tutto il mondo a fare pressione sui governi affinché: facciano sì che tutte le parti del conflitto si uniscano per trovare una soluzione pacifica, sostengano milioni di persone che subiscono le conseguenze della guerra, diano ai Siriani, all’interno e al di fuori del paese, dignità e speranza.

Caritas sta lanciando, per sostenere la campagna, un nuovo website – syria.caritas.org – nel quale ci saranno anche un’opera d’arte appositamente commissionata all’artista siriano Tammam Azzam, un film d’animazione sulla guerra, una serie di fotografie premiate, nonché le testimonianze di siriani rimasti in patria e di rifugiati che vivono nei paesi confinanti o più lontani.

Il presidente di Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, che ha incontrato siriani in Libano e in Grecia, ha dichiarato: «Non sono solo numeri, sono esseri umani. Dobbiamo dare loro speranza, dignità e pace. È necessario dare inizio a un movimento mondiale per la pace. A nome di tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto, lanciamo un appello a tutti per promuovere la pace in Siria».

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