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Il Papa: basta muri di egoismo, all’Europa serve un cambiamento

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Iacopo Scaramuzzi - Vatican Insider - pubblicato il 02/07/16
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«Se l’intera Europa vuol essere una famiglia di popoli, rimetta al centro la persona umana, sia un continente aperto e accogliente, continui a realizzare forme di cooperazione non solo economica ma anche sociale e culturale». Il Papa si rivolge così all’incontro organizzato a Monaco di Baviera, dal 30 giugno a oggi, dalla rete ecumenica Insieme per l’Europa, che vede radunati nella città tedesca oltre 300 movimenti e comunità cristiane di diverse confessioni. Nel suo video-messaggio, all’indomani del referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (Brexit), Francesco stigmatizza i «muri» visibili e quelli invisibili che percorrono il vecchio continente («Muri di egoismo politico ed economico, senza rispetto per la vita e la dignità di ogni persona»), ricorda che l’Europa si trova in un mondo «sempre più globalizzato e, perciò, sempre meno eurocentrico» ed esorta: «Abbiamo bisogno di un cambiamento!».

«Avete ragione», dice papa Francesco. «È ora di mettersi insieme, per affrontare con vero spirito europeo le problematiche del nostro tempo. Oltre ad alcuni muri visibili, si rafforzano anche quelli invisibili, che tendono a dividere questo continente. Muri che si innalzano nei cuori delle persone. Muri fatti di paura e di aggressività, di mancanza di comprensione per le persone di diversa origine o convinzione religiosa. Muri di egoismo politico ed economico, senza rispetto per la vita e la dignità di ogni persona. L’Europa – sottolinea il Pontefice argentino – si trova in un mondo complesso e fortemente in movimento, sempre più globalizzato e, perciò, sempre meno eurocentrico. Se riconosciamo queste problematiche epocali – prosegue il Papa – dobbiamo avere il coraggio di dire: abbiamo bisogno di un cambiamento!» .

«L’Europa è chiamata a riflettere e a chiedersi se il suo immenso patrimonio, permeato di cristianesimo, appartiene a un museo, oppure è ancora capace di ispirare la cultura e di donare i suoi tesori all’umanità intera», afferma Jorge Mario Bergoglio. «Siete radunati per affrontare assieme queste sfide aperte in Europa, e per portare alla luce testimonianze di una società civile che lavora in rete per l’accoglienza e la solidarietà verso i più deboli e svantaggiati, per costruire ponti, per superare i conflitti dichiarati o latenti. Quella dell’Europa è la storia di un continuo incontro tra Cielo e terra: il Cielo indica l’apertura al Trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo; e la terra rappresenta la sua capacità pratica e concreta di affrontare situazioni e problemi. Anche voi, Comunità e Movimenti cristiani nati in Europa, siete portatori di molteplici carismi, doni di Dio da mettere a disposizione. “Insieme per l’Europa” è una forza di coesione con l’obiettivo chiaro di tradurre i valori base del cristianesimo in risposta concreta alle sfide di un continente in crisi. Il vostro stile di vita si fonda sull’amore reciproco, vissuto con radicalità evangelica. Una cultura della reciprocità significa confrontarsi, stimarsi, accogliersi, sostenersi a vicenda. Significa valorizzare la varietà dei carismi, in modo da convergere verso l’unità e arricchirla. La presenza di Cristo fra voi, trasparente e tangibile, è la testimonianza che induce a credere».

«Ogni autentica unità vive della ricchezza delle diversità che la compongono — come una famiglia, che è tanto più unita quanto più ciascuno dei suoi componenti può essere fino in fondo se stesso senza timore», afferma ancora il Papa. «Se l’intera Europa vuol essere una famiglia di popoli, rimetta al centro la persona umana, sia un continente aperto e accogliente, continui a realizzare forme di cooperazione non solo economica ma anche sociale e culturale».

«Dio porta sempre novità. Quante volte l’avete già sperimentato nella vostra vita! Siamo aperti anche oggi alle sue sorprese? Voi, che avete risposto con coraggio alla chiamata del Signore, siete chiamati a mostrare la sua novità nella vita e a far così fiorire i frutti del Vangelo, frutti germogliati dalle radici cristiane, che da 2000 anni nutrono l’Europa. E porterete frutti ancora più grandi! Mantenete la freschezza dei vostri carismi; tenete vivo il vostro “Insieme”, e allargatelo! Fate che le vostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero. Insieme per l’Europa? Oggi – conclude Francesco – è più necessario che mai. Nell’Europa di tante nazioni, voi testimoniate che siamo figli dell’unico Padre e fratelli e sorelle tra di noi. Siete un seme di speranza prezioso, perché l’Europa riscopra la sua vocazione di contribuire all’unità di tutti».

La manifestazione di Monaco di Baviera, intitolata «Incontro – Riconciliazione – Futuro», si conclude oggi, nella centrale Karlsplatz, con gli interventi del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Olav Fykse Tveit, dei cardinali cattolici Kurt Koch e Reinhard Marx, dei vescovi evangelici Frank Otfried July e Heinrich Bedford-Strohm, del metropolita ortodosso Serafim Joanta, in rappresentanza delle varie Chiese. Per i movimenti e comunità intervengono Maria Voce (Movimento dei Focolari), Gerhard Pross (Ymca Esslingen), Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Michelle Moran (Iccrs), Walter Heidenreich (Fcjg Luedenscheid), padre Heinrich Walter (Movimento Schoenstatt).

La rete ecumenica Insieme per l’Europa ha iniziato il proprio percorso nel 1999. L’evento odierno è trasmesso in diretta streaming in sette lingue sul sito www.togheter4europe.org. La manifestazione a Monaco ha il patrocinio dell’Unesco, del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. «”L’unità è possibile” è un’affermazione assurda oggi in una Europa segnata dal terrorismo globale, dal moltiplicarsi di guerre, da migrazioni di dimensioni bibliche, da crescente intolleranza?», si è domandata nel suo intervento Maria Voce, leader dei Focolarini. «Parliamo di un sogno, di un’utopia? No. Parliamo di un’esperienza che vari movimenti e comunità cristiane d’Europa vivono già da oltre 15 anni, testimoniando che l’unità è possibile».

A Monaco, oltre a quello del Papa, è stato trasmesso anche un video-messaggio del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo: «Non c’è stato forse mai tanto bisogno e richiamo di riunirci, di stare insieme e di agire in solidarietà – sia in Europa, più in generale nelle regioni circostanti, così come a livello globale», ha detto, ricordando che «ogni volta che si è trovato di fronte a difficoltà e problemi, il precedente patriarca ecumenico Athenagoras, nostro venerato predecessore, era solito dire: “Vieni, guardiamoci negli occhi”. E così preghiamo e speriamo che vi ricorderete di queste sue sagge parole ogni volta che il mondo ci presenterà sfide che vorranno dividerci o sottrarci alla comunione e allo stare insieme».

 

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