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Olivier Giroud: le mie partite con la Francia? Ringrazio Gesù e la Bibbia

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 01/07/16
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L’attaccante della nazionale francese, che sta trascinando la squadra agli Europei, confessa per la prima volta il suo rapporto intimo con la religioneCredente, con la Bibbia tatuata sul corpo e sopratutto “ammiratore” di Gesù. E’ questo il “mix” che sta portando alla ribalta l’attaccante della nazionale francese Olivier Giroud.

“MOLTO CREDENTE”

Il giocatore rivelazione della Francia , in un’intervista video alla web tv della Federcalcio francese, ha confessato che la sua scalata e dipesa dalla religione. «Ogni tanto passo un po’ di tempo con Gesù, leggendo il libro di Sara Young “God calling” (“Gesù ti chiama“). Sono molto credente e questa lettura mi aiuta ad avere il sorriso per tutto il giorno e a relativizzare molte cose» (Ansa.it, 30 giugno).

COS’E’ “GOD CALLING”

Il testo che legge Giroud è un libro fortunato quanto controverso. È molto diffu­so nell’arcipelago di congregazioni protestanti statunitensi ed è stato sporadicamente impiega­to anche in alcuni circoli cattolici, ma il metodo è in definitiva lo stesso del cosiddetto channe­ling, che ebbe il suo momento di popolarità al­l’apice del New Age. Sistema semplicissimo, al­meno in apparenza: si prepara carta e penna, ci si siede alla scrivania, si svuota e la mente, ci si dispone ad ascoltare e annotare il “messaggio”. Non per niente, le pagine di God Calling sono tutte scritte in prima persona, come se fosse Dio stesso a parlare (Avvenire.it, 12 dicembre 2013).

TATOO DELLA BIBBIA

Il giocatore 29enne della nazionale e della squadra inglese dell’Arsenal spiega anche che sul braccio destro ha tatuato una frase del Salmo 22 delle Sacre Scritture, “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla“; mentre sul sinistro ha una serie di simboli che rappresentano la famiglia, il coraggio, l’amore e la forza (Gazzetta.it, 29 giugno).

Inoltre ha confessato nel volume scritto da Baptiste Chaumier e Damien Degorre, “Les Bleus par les Bleus” che il suo libro è la Bibbia (Le Figaro, 26 giugno).

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