«Gli europei riscoprano la bellezza dell’identità europea e l’Europa riscopra la sua missione: verso l’Africa e per la pace nel mondo». Questo il messaggio che il professore Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha lanciato al 4° Convegno «Insieme per l’Europa», in pieno svolgimento a Monaco di Baviera, davanti a numerosi rappresentanti di comunità e movimenti ecclesiali di tutto il continente. Impagliazzo ha sottolineato che i cristiani devono «scegliere un’altra volta per l’Europa. Lo devono fare per realismo» perché «non si può affrontare il futuro da soli». Il presidente di Sant’Egidio ha delineato due sfide, che l’Europa deve affrontare con maggiore convinzione: l’Africa e la pace.
«L’Europa ha una missione – ha affermato Impagliazzo -. Penso all’Africa. Abbiamo di fronte a noi un compito epocale: collegare saldamente e durevolmente il futuro dell’Africa all’Europa. Una storia dolorosa e ricca lega l’Europa e l’Africa. Ma molti paesi europei si stanno ritirando dall’Africa, che resta solo la terra degli immigrati verso l’Europa. La collaborazione allo sviluppo dell’Africa, la lotta alla malattia, come l’Aids o Ebola, e alla guerra, sono compiti europei. L’Africa ha bisogno dell’Europa. È la vera riposta al flusso inarrestabile dell’emigrazione, che non sarà fermato alle frontiere o dai controlli nel Mediterraneo. È la rinascita economica e di speranza in Africa che lo ferma!».
Per Impagliazzo, il continente europeo che «è stata l’origine di due guerre mondiali e della Shoah» potrebbe divenire «un paradigma di pace e di solidarietà universale», contribuendo in modo decisivo alla pace nel mondo. «L’Europa nel mondo è un segno di pace – ha detto il presidente di Sant’Egidio -. È un continente da settant’anni in pace. L’Europa una è molteplice: differenti lingue, tradizioni, culture, religioni, odori e sapori. L’Europa, nelle sue diversità, se unita, realizza la civiltà del convivere. È la civiltà che manca al mondo di globalizzazione omogeneizzante e appiattente, che reagisce con gli scontri di civiltà e di religione; che manca a un’economia inumana e senza umanesimo. La civiltà del convivere è la nostra risposta al terrorismo e al fondamentalismo».
«L’Europa non è un sogno lontano – ha concluso Impagliazzo -. I cittadini dei nostri paesi sono più europei di quanto sanno. Le istituzioni europee contano molto nei vari paesi. Il tessuto umano e culturale, in cui viviamo, è europeo. Il compito dei cristiani è quello di dare un nuovo vigore e un nuovo slancio ai valori con cui i padri europei hanno fondato l’Europa. Perché l’Europa non sia soltanto dei padri, ma anche dei figli».
Il link al testo integrale dell’intervento del professor Marco Impagliazzo