Non riuscivo a smettere di catalogare gli errori e i “Non basta” nella mia vita, fin quando non ho ricevuto una scrollata inattesa dalla realtàIl mio primo appartamento con mio marito era, come molte case di sposi novelli, piccolo e modesto. All’inizio non mi importava. Sono stata felice di montare la mia cucina e di organizzare il mobilio perché fosse tutto più confortevole e poter ricevere gli amici. Ero felice di condividere un posto con mio marito.
Man mano che passava il nostro primo anno di matrimonio, ho iniziato a vedere dei difetti nella nostra casetta. Prima mi sono chiesta se non avremmo potuto affittare un posto migliore, localizzato meglio, o forse avere un giardinetto. Il mio cuore stava diventando scontento, e paragonavo la mia casa a quella di amici e conoscenti.
Questa inclinazione iniziale al paragone è diventata rapidamente un’ossessione: soppesavo continuamente quello che avevo e consideravo tutto imperfetto. Quando il nostro contratto d’affitto è scaduto ci siamo trasferiti in una piccola casa con un grande giardino, ma il mio desderio di avere di più non è stato soddisfatto. In realtà, ho scoperto altre cose che hanno aumentato il mio scontento. I miei mobili erano ancora inadeguati, e il bagno non era abbastanza grande. Il mio cuore ha ignorato le benedizioni che avevamo ricevuto – sia materiali che immateriali.
Ma poi sono stata costretta dalle circostanze a riconsiderare tutto. Poco dopo la nascita del nostro primo figlio abbiamo attraversato momenti difficili a lavoro e siamo stati costretti ad abitare per alcuni mesi con dei familiari. Condividendo lo spazio con altre persone, e soffrendo per un periodo scoraggiante a causa della disoccupazione, ho iniziato a trovare elegante il mio vecchio appartamento.
Cercare la gioia è naturale
Praticamente tutti sono alla ricerca della gioia, della felicità, della pace profonda nella nostra anima, ma tendiamo a cercare la gioia migliorando le cose che già abbiamo: cerchiamo di ottenere più macchine, un aspetto più gradevole, uno status sociale diverso. Dico che sarò felice quando avrò la prossima cosa: una volta che avrò comprato una casa, che avrò ottenuto un impiego migliore, quando mi sposerò, avrò figli… Molti di noi cercano la felicità dove finiremo per rimanere svuotati.
E allora come possiamo cercare la felicità e sforzarci di avere un senso di soddisfazione di fronte a un mondo materiale che tante volte ci tenta? Esistono tre strategie.
1. Siate grati
Il dottor Brene Brown, autore e ricercatore del New York Times, afferma che per avere gioia bisogna avere gratitudine.
Quando mio marito ed io abbiamo avuto per la prima volta difficoltà finanziarie, devo confessare che è stato definitivamente un periodo di assenza di gratitudine. Ero preoccupata e mi sentivo umiliata perché avevo bisogno di aiuto, ma in realtà avevo molto per cui ringraziare. In primo luogo, il fatto che avessimo una famiglia disposta ad aiutarci e a sostenerci (a livello sia fisico che emotivo) in quei pochi mesi è stato una grande benedizione. Quando ho iniziato a cambiare la mia mentalità per ringraziare per le cose grandi e piccole, il mio cuore è diventato più leggero e sono stata benedetta da una maggiore soddisfazione – durante e dopo la crisi economica.
Quando scelgo di essere grata per quello che ho anziché concentrarmi su ciò che mi manca sono molto più felice. Anziché preoccuparvi del fatto di non avere molto a livello finanziario, professionale e sociale, concentratevi sui doni di grande valore che avete già ricevuto.
2. Smettete di fare paragoni
Come ha detto Theodore Roosevelt, “il paragone è il ladro della gioia”. Dio ha dato a ciascuno di noi una vita unica, e può usare qualsiasi circostanza difficile per darci gioia. Non sappiamo mai cosa deriverà dalle situazioni difficili, e non sappiamo mai come potremo crescere grazie a una tempesta che avremo superato.
Sono rimasta umiliata quando sono rimasta senza impiego e ho dovuto abbandonare la nostra casa. Ho desiderato e pregato con ogni fibra del mio essere di essere liberata da quella situazione, ma guardando indietro posso vedere di aver imparato lezioni preziose in quel periodo: ho imparato la compassione per i milioni di persone che lottano per pagare i conti o mettere a tavola qualcosa da mangiare. Attraverso le mie difficoltà finanziarie sono cresciuta nell’amore e nella comprensione degli altri, e di questo sono profondamente grata.
3. Guardate a Dio
L’apostolo Paolo ha scritto: “Ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza” (Fil 4, 11-12).
Qual era il segreto di Paolo? “Tutto posso in colui che mi dà la forza”, dice Paolo (Fil 4, 13). Pietro richiama questo sentimento e ci incoraggia: “La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza” (2 Pt 1, 3).
Questi passi ci ricordano che siamo capaci di trovare soddisfazione – in primo luogo attraverso Dio. Quando ci concentriamo su di Lui e su quello che ha fatto per noi, siamo capaci di sopportare con grazia e perseveranza delusioni e sfide terrene. In questa vita nulla sarà perfetto, ma se la nostra soddisfazione è radicata in Dio possiamo smettere di essere ricchi e la nostra gioia rimarrà intatta. Quando confido nel fatto che Dio controlla la mia vita, quando confido nel fatto che Egli è buono e risolverà tutto per il mio bene, la mia gioia resta salda, indipendentemente dalle circostanze. Quando mi concentro sul vivere la mia vita cercando le Sue vie, sono profondamente e veramente felice.
La soddisfazione sembra molto difficile da trovare in un mondo pieno di consumismo. Siamo bombardati da messaggi che proclamano che troveremo la nostra gioia più grande in un nuovo salotto, in una macchina più brillante o in un corpo più tonico. Queste cose possono essere grandi doni per noi, ma se queste (o altre cose) sono la fonte della nostra felicità, sicuramente non saremo felici per molto tempo. Troveremo sempre qualcosa di meglio.
Trovare una soddisfazione duratura è una battaglia quotidiana, ma è una battaglia che sono disposta a combattere, perché alla fin fine chi non vuole essere davvero felice?
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]