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Brexit, il Papa: è volontà del popolo, garantire la convivenza

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Vatican Insider - pubblicato il 24/06/16
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Il voto sulla Brexit «è la volontà del popolo». Così Papa Francesco, in volo verso l’Armenia, ha commentato l’esito del referendum nel Regno Unito. Il Pontefice prima di salutare uno a uno i giornalisti che viaggiano con lui ha anche espresso la sua soddisfazione per l’accordo di pace raggiunto a Cuba tra il governo della Colombia e il gruppo guerrigliero delle Farc.  

Non è abitudine di Papa Bergoglio fare conferenze stampa sul volo di andata, limitandosi a qualche commento sul paese che sta per visitare. Questa volta però gli avvenimenti delle ultime 24 ore hanno cambiato questo protocollo non scritto e il Pontefice ha accolto le due domande formulate da padre Federico Lombardi. 

Sulla Brexit il Papa è stato essenziale è prudente: «Ho saputo dell’esito finale qui sull’aereo, perché quando sono uscito di casa ho solo sfogliato il Messaggero e non era ancora definitivo». 

«È stata la volontà espressa dal popolo – ha continuato Francesco – e questo chiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo».  

Sullo storico accordo di due giorni fa a Cuba destinato a segnare profondamente la realtà della Colombia con la fine della guerriglia, il Papa ha detto: «Sono felice di questa notizia che mi è arrivata ieri. Più di cinquant’anni di guerra, di guerriglia, tanto sangue versato! È stata una bella notizia, mi auguro che i paesi che hanno lavorato per fare la pace siano garanti, diano la garanzia che questo vada avanti». 

Coinvolti nel processo di pace, oltre a Cuba sono stati il Cile, il Venezuela, la Norvegia e l’ONU. Alla firma dell’accordo ieri era presente anche un inviato del presidente americano Barack Obama. 

Francesco si è augurato che i paesi impegnati nel processo di pace, «blindino questo a tal punto che mai si possa tornare indietro, sia da fuori che da dentro, in uno stato di guerra. Tanti auguri per la Colombia che adesso fa questo passo». 

All’inizio il Papa si era scusato con il gruppetto di giornalisti a cui è stato costretto a dare le spalle, a motivo del filo del microfono non sufficientemente lungo: «Mi scuso di parlare di fronte e… con la schiena. Ma dicono che gli angeli non ne hanno». 

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