Quello che i giornalisti secolari non capiscono dell’amore “Il desiderio irrealistico è un ottimo motivo per iniziare” una relazione. È il consiglio che la giornalista del quotidiano liberale inglese The Guardian dà a una donna che non sa se andare avanti con un ragazzo che non le dirà nemmeno di amarla. Risparmia il “dovere del sesso” per dopo, continua Mariella Frostrup.
Desiderare un altro essere umano è un’espressione reale della natura umana. All’inizio di un rapporto, ha poco senso compromettersi su qualcosa di così fondamentale per una convivenza armoniosa. Un approccio pragmatico a una relazione a lungo termine può essere assennato, ma solo quando questo senso di compromesso nei confronti di un obiettivo superiore è distribuito e condiviso piuttosto che dettato da uno solo dei partner.
Partire con un desiderio irrealistico lascia le giovani donne ansiose di andare avanti con uomini che non le vogliono sposare, ma l’indulgenza sessuale non dev’essere messa in discussione. Altrimenti la Frostrup, come tutti quelli che la pensano come lei, crede nel “compromesso”. È l’unica virtù coniugale che riconosca.
Il che ha senso, visto che a mio avviso non ha un’idea chiara del matrimonio, se non come una versione più intensa e legale del vivere insieme che alcuni scelgono perché in quel momento li rende più felici. Se non avete alcun ideale a cui aspirare e nessuna regola da rispettare, potete compromettervi solo quando non siete d’accordo.
Un matrimonio diventa una nave con due capitani che amano navigare insieme, almeno per ora. Quando non sono d’accordo sulla rotta da prendere, scelgono una via di mezzo tra quelle che desidera ciascuno di loro. È abbastanza positivo se tutto ciò che volete fare è navigare insieme e non volete arrivare da nessuna parte. Se non si riesce a scendere a un compromesso sulla rotta, o l’uno o l’altro può abbandonare la nave.
Può funzionare, perché alcune persone hanno un’idea del matrimonio più vera di quella che esprimono a parole, e visto che anni di amore messo in pratica possono insegnarvi ciò che non sapevate quando avete iniziato e forse non riuscite ancora a dire a voce. Ho conosciuto coppie anziane che parlavano del matrimonio come libertini ma si amavano come una vecchia coppia in un quadro di Norman Rockwell.
Soffrirete
Se vi donate anima e corpo a qualcuno, soffrirete – probabilmente a causa di voi stessi e del vostro partner, e sicuramente a causa della vita. Quando mia nonna è morta, mio nonno, di 92 anni, vigile e allegro ma con la maggior parte dei ricordi ormai perduti, chiedeva a chiunque nella casa di cura dove fosse andata sua moglie e perché lo avesse lasciato. Non riusciva a capire la risposta. Tutto quello che conosceva erano gli ultimi mesi della sua vita: la donna con cui era sposato da 71 anni lo aveva lasciato. È stata una fine difficile, molto difficile.
Dobbiamo essere allenati alla sofferenza. Abbiamo bisogno di qualcosa di più di credere nel compromesso e nell’idea malata che sostiene. Abbiamo bisogno di credere nel matrimonio come chiamata che ci darà gioia nel vivere la vita che ci è stata donata, anche se non sarà la vita che abbiamo scelto una volta. Ne ho scritto qualche anno fa in un saggio intitolato Choosing Love, Making Life.
Un sacerdote mi ha raccontato di un uomo molto malato e della moglie che ha visto a una Messa speciale per coppie sposate da molto tempo. Lui sedeva vicino all’altare e guardava la prima fila, in cui erano stati disposti i malati e gli handicappati. Il marito era steso su una barella, e soffriva da anni per una malattia degenerativa che lo aveva lasciato in grado di muovere solo gli occhi.
La moglie era accanto a lui, e quando è arrivato il momento in cui le mogli dovevano rinnovare i propri voti si è alzata, ha preso la mano del marito e lo ha guardato negli occhi mentre rinnovava i suoi voti nei suoi confronti. Poi è stato il turno dei mariti, e lei ha preso la mano dell’uomo e lo ha guardato negli occhi mentre recitava le parole per lui, rinnovandone i voti.
Non si capisce questo tipo d’amore con un matrimonio in cui l’unica virtù è il compromesso. Lo si capisce cercando di vivere in base a un ideale, a una forma, a delle regole.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]