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Clochard morta a Termini ricordata da Ferrovie e S.Egidio

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Vatican Insider - pubblicato il 06/06/16
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Decine di persone hanno partecipato questa sera al binario 1 della Stazione Termini alla cerimonia in ricordo di Modesta Valenti, la clochard morta proprio nella stazione romana nel gennaio del 1983 tra l’indifferenza generale. «Se stiamo qui 23 anni dopo a ricordarla – ha detto partecipando alla commemorazione l’amministratore delegato del gruppo Fs italiane, Renato Mazzoncini – lo scopo è riaccendere la sensibilità delle istituzioni che sono qui oggi». Mazzoncini ha quindi ricordato i dati sulla povertà che in Italia riguarda quattro milioni di persone mentre almeno 50 mila sono senza fissa dimora. 

«Sono numeri grandi rispetto ad una popolazione di oltre 60 milioni di persone – ha osservato – ma vanno affrontati con senso di solidarietà e un’azienda come le Ferrovie dello Stato non si sottrae a questo». Qui l’ad delle Fs italiane ha ricordato la rete di solidarietà messa in piedi attorno alla Stazione Termini con 16 help center, centri di accoglienza notturna e diurna, tra cui l’ostello Caritas Don Luigi Di Liegro, dove Papa Francesco ha aperto la porta santa della carità, o hub per l’accoglienza di migranti. Per queste iniziative il gruppo Fs ha reso disponibili gratuitamente per Comuni e associazioni oltre 15 mila metri quadri di spazi per un valore di 25 milioni di euro. 

«Abbiamo bisogno di luoghi dove fare memoria – ha detto invece il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, prima della deposizione di una corona di fiori sotto la lapide che ricorda Modesta -. Ma un memoriale di chi? Questo luogo dovrebbe farci pensare alle persone invisibili che però sono cittadini come noi». Impagliazzo ha fatto sapere anche che tante persone grazie all’accoglienza che hanno ricevuto in questo ultimo anno hanno deciso di abbandonare la strada. 

Quella notte del 31 gennaio 1983 non ci fu, invece accoglienza per Modesta Valenti: l’anziana senza fissa dimora, che si riparava alla stazione Termini, a causa del freddo accusò un forte malore e l’equipaggio dell’ambulanza che andò a soccorrerla non volle farla salire a bordo perché troppo sporca. Dopo alcune ore di agonia Modesta morì tra l’indifferenza dei passanti. 

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