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Alla scoperta dei miracoli sconosciuti di San Pio

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Silvia Lucchetti - Aleteia - pubblicato il 05/06/16
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Il racconto delle innumerevoli ed inedite testimonianze dei prodigi compiuti dal frate di PietralcinaLa storia di San Pio da Pietralcina e gli episodi straordinari avvenuti sia in vita che dopo la morte del frate, sono noti ai fedeli che da anni lo venerano in tutto il mondo e sempre con maggior devozione, da quando il 16 giugno 2002 Papa Giovanni Paolo II lo ha elevato all’onore degli altari.

Molti anni prima un altro Papa, Benedetto XV, quando il santo aveva solo trentacinque anni ebbe a dire di lui: «Padre Pio è davvero una grande anima, uno di quegli uomini straordinari che Dio manda di quando in quando sulla terra per convertire gli uomini»

Il libro “Padre Pio. I miracoli sconosciuti del santo con le stigmate” (La Fontana di Siloe) di José María Zavala oltre a ripercorrerne la vita, riporta le tantissime testimonianze di conversioni, miracoli e grazie ottenute anche di recente da persone di ogni età e provenienza attraverso l’intercessione del frate cappuccino che un giorno profetizzò: «Avrò più seguito da morto che da vivo».

Dopo oltre quarant’anni dalla sua morte, la presenza di Padre Pio è più che mai feconda sia nella spiritualità dei devoti che lo hanno conosciuto direttamente o indirettamente, che in quella delle tante persone le quali, in frangenti cruciali della loro esistenza, lo hanno provvidenzialmente “incontrato” quando era già in Paradiso ricevendone doni straordinari.

Tra gli innumerevoli miracoli raccontati in prima persona nel testo, ne riportiamo alcuni che abbiamo scelto per evidenziare la straordinaria varietà di prodigi operati nelle più diverse situazioni di sofferenza dei soggetti che ne hanno beneficiato.

SEI ABORTI, ANORESSIA, DIPENDENZA DA ALCOL, DROGHE, E POI FINALMENTE LA GUARIGIONE, LA RICONCILIAZIONE, LA GRAZIA DEL MATRIMONIO E DELLA MATERNITÀ

«La mia non è la storia di un grande miracolo, ma quella di tanti piccoli miracoli che Padre Pio ha operato nel mio cuore. (…)Sono cresciuta nell’arroganza, certa di poter ottenere (…) tutto ciò che volevo. (…)Avevo tutto ciò al prezzo di calpestare la dignità umana. La mia vita sessuale era del tutto disordinata. Ho abortito sei volte. Ogni volta il mio cuore ha negato a Dio quegli immensi doni. (…) finii quindi per sentire una grande repulsione nei confronti di me stessa. Cominciai a odiarmi, sprofondando poco per volta nel buio abisso della droga e dell’alcol. (…) Ero dimagrita a tal punto che il mio terapista mi diagnosticò una forma di anoressia. (…)Negli anni successivi, dopo aver divorziato da un impresario americano di vent’anni più anziano di me, mi recai a Dallas per cercare di riprendermi nella casa dei miei genitori. Quando vi giunsi sembravo un cadavere. La Provvidenza volle che mia madre fosse amica di un sacerdote filippino (…)Poiché non avevo niente da fare, un giorno accettai l’invito ad assistere a una messa in casa di un medico. L’officiante era padre Santos Mendoza, che poco dopo si offrì di confessarmi in un piccolo appartamento. Io esitai sulla soglia, perché erano passati quindici anni dall’ultima volta in cui mi ero confessata. Finalmente entrai. Alla fine, mi disse con un sorriso che ero un «pesce grosso» appena caduto nelle mani di Dio. Quando padre Santos morì, seppi che era stato esorcista e che durante la confessione leggeva nell’anima dei penitenti: di questo sono anch’io testimone. Grazie a lui, scoprii Padre Pio. (…)Padre Pio, per mano di san Ignacio de Loyola, mi regalò il grande amore della mia vita: mio marito Jesús, basco, di formazione gesuitica e padre di nostra figlia Anamaría. Ogni volta che contemplo la mia figliola, rendo grazie al Signore per essere tornato a seminare tanta bellezza nel mio grembo il quale, per egoismo, ho trasformato tante volte in un sepolcro».

UNA GUARIGIONE MIRACOLOSA DA UNA CECITÀ INCIPIENTE ATTRAVERSO LA PREGHIERA CORALE

«Per un radiologo come me, gli occhi sono il principale strumento di lavoro» Dopo innumerevoli cure e interventi «(…)casualmente nel 2000 mi diagnosticarono un’ipertensione intraoculare, vidi la morte in faccia. (…) nell’aprile del 2010 la situazione peggiorò: la pressione dell’occhio sinistro salì fino a 20-22, malgrado le scrupolose cure mediche. Il rischio di intervento all’unico occhio «sano» era perciò altissimo. Durante uno di quei giorni, invitai a pranzo un mio carissimo amico. Sapevo che lui pregava per me da quando aveva saputo della mia grave lesione oculare. Mentre prendevamo il caffè, mi regalò un’immaginetta di Padre Pio con una piccola reliquia del suo abito. Mai avevo udito parlare di quel frate. «Prendi, pregala con fede e lui ti curerà» assicurò. Preoccupato per il mio futuro, cominciai a recitare la novena quella stessa notte. Nel giro di qualche giorno, ricevetti un messaggio del mio amico sul cellulare: «Passa la reliquia sull’occhio malato». Ubbidii di nuovo. Giorni dopo, i medici non riuscivano a credere alla mia repentina guarigione: la pressione oculare era diminuita fino a 10! L’intervento chirurgico era ormai del tutto inutile. Cercando di convincersi, gli specialisti mi sottoposero a molteplici esami che confermarono la miracolosa guarigione. Devo precisare che, né in Spagna, né negli Stati Uniti, dove mi ero recato ormai disperato, erano stati capaci di ridurre la mia pressione oculare. Quando raccontai al mio amico quel fatto insolito, mi confidò che lui, sua moglie e i loro due bambini avevano recitato la novena di Padre Pio ogni notte per la mia guarigione».

LA GRAZIA DI UN FRATELLINO PREANNUNCIATA DALLA VISIONE DEL SANTO DA PARTE DI UNA BAMBINA CHE RISCHIAVA DI RESTARE SOLA

«Mia moglie Andrea e io ci siamo sottoposti per quattro anni a una cura di fertilità. (…) Alla fine, nel 2004, nacque nostra figlia Delfina María Luján. Tre anni più tardi, dopo avere sperato, illudendoci, nell’arrivo del secondo, Andrea lo perse. Fu un colpo durissimo. (…) ci recammo a Salta, a Tres Cerritos, dove più di 60.000 persone si riuniscono per pregare il Santo Rosario in onore dell’Immacolata Madre del Divino Cuore Eucaristico di Gesù (…) Vidi così che mia sorella María, domestica presso il centro, estrasse dalla tasca un santino di Padre Pio e lo diede ad Andrea, affinché lo pregasse. Di ritorno a casa, Delfina, di soli tre anni e mezzo, in auto ci disse che aveva appena visto un frate dietro l’albero dove si era seduta sua madre. Non abbiamo dato importanza a tale fatto, pensando che si trattasse di una fantasia tipica di una bimba della sua età. Ma in seguito, raccontando l’episodio a mia sorella María, questa ci spiegò che molte persone avevano visto Padre Pio proprio accanto allo stesso albero. (…)Le nostre preghiere al Santo di Pietrelcina furono molto presto accolte, poiché il mese dopo venimmo a sapere che Andrea era di nuovo incinta. La data probabile del parto doveva essere il 23 settembre. Lo stesso giorno in cui Padre Pio morì. Abbiamo deciso che, se fosse stato un maschio, lo avremmo chiamato Pio; e, nel caso fosse stata una bambina, Pia. (…)Dal momento che Pío Santiago nacque il primo di agosto, abbiamo deciso di battezzarlo il 23 settembre, nella chiesa di San Pio, presso La Plata. In seguito, inviammo una copia della registrazione della cerimonia a San Giovanni Rotondo, in segno di ringraziamento».

Come si legge nella presentazione il vero miracolo che padre Pio compie quando ogni volta che intercede per la persona sofferente, ridonandole salute fisica o mentale, è un altro: «Come si evince dalle testimonianze raccolte nel libro, dopo l’intervento del Signore, colui che ha ricevuto una grazia, per intercessione di Padre Pio si trasforma immancabilmente in un’altra persona. Io stesso posso garantire che fino a oggi non ho incontrato un solo caso in cui il «dono» concesso da Dio per intercessione di Padre Pio non sia stato seguito da un mutamento radicale di vita, quando si era imboccato un sentiero pericoloso, o un rapporto molto più stretto, esigente e gioioso con Cristo».

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