Come devono essere gli edifici di culto nel nostro contesto europeo ed occidentale, nel tempo di Papa Francesco? «Se dovranno essere dignitosi non potranno essere, però, sfarzosi e inaccessibili proprio per i più poveri. Si dovrebbe vedere già dall’esterno che essi possono essere luoghi ospitali per tutti, a cominciare dai meno abbienti»: lo ha detto Nunzio Galantino, segretario generale Cei, al XV convegno liturgico internazionale a Bose.
«Vale anche per gli edifici ecclesiali – ha sottolineato monsignor Galantino, secondo quanto riferisce il Sir – l’auspicio che Papa Francesco ha rilanciato nella Evangelii Gaudium, sulla base di una opzione per i poveri come categoria teologica e non solo sociologica, filosofica o culturale: quello che i poveri si sentano, in ogni comunità cristiana, come `a casa loro´».
Perché «al cospetto di una secolarizzazione che può comportare anche la marginalizzazione e l’impoverimento di una fetta importante della società – ha sottolineato – la Chiesa ha il dovere di porsi dalla sua parte e al suo fianco».