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La Pietà del XXI secolo

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Alvaro Real - Aleteia - pubblicato il 31/05/16
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Una nuova fotografia che ritrae la vergognosa indifferenza dell’Unione EuropeaRiuscirà quest’immagine a cambiare (finalmente) il cuore dell’Europa? Questa è la domanda che ci siamo posti dopo aver conosciuto la storia di Aylan, il bambino disteso a faccia in giù sulla sabbia della spiaggia.

La foto ha sconvolto tutta l’opinione pubblica. Sembrava che stesse per succedere qualcosa. In quel momento ci siamo ricordati dell’immagine evangelica di Epulone (associandola alla vecchia Europa) e di Lazzaro (gli immigrati che raggiungono la costa). Ma poi non è successo nulla. Tutto è andato avanti nello stesso modo. Quella foto non ha cambiato il cuore dell’Europa.

Oggi un’altra foto torna a sconvolgerci, torna a mostrarci il dolore, la sofferenza, il grande male che affligge il nostro mondo. È un neonato, quello che sembra annegato tra le braccia di un soccorritore tedesco. Che lo culla tra le braccia, lo guarda con tenerezza e compassione. L’immagine della pietà moderna.


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“Perché tanto dolore?”, “Perché muoiono tanti bambini ogni giorno?”, “Nessuno può fare nulla?”, verrebbe da chiedersi vedendo questa foto.

Purtroppo, questa foto di grande crudezza è il riassunto migliore del dramma che sono la guerra e le politiche migrazioni attuate. Fa molto male guardare questa fotografia. Vengono i brividi se la si guarda per più di cinque secondi.

Non so quante foto di questo tipo siano necessarie per aumentare la consapevolezza di quanto sta accadendo.

Se con Aylan abbiamo detto che l’Europa è Epulone, con questo bimbo morto i governanti europei cominciano a somigliare al sacerdote e al levita che ignorano il samaritano e continuano per la loro strada.

Mentre i moderni sacerdoti e leviti (i governi) continuano a discutere su leggi, numeri, soldi e muri, ci sono degli ebrei bastonati (gli immigrati e i bambini indifesi) che muoiono nel Mediterraneo, che si trovano in balia delle onde.

Evidentemente gli immigrati morti sono meno importanti della macroeconomia, dei dati fiscali o del deficit pubblico.

Meno male che ci sono anche dei samaritani (società civile e Ong) che non pensano alle leggi e si buttano in mare per cercare, salvare persone e a volte… come in questa tragica foto, per cullare un corpo senza vita.

Questa fotografia, che pubblichiamo per la necessità di continuare a scuotere le coscienze, è la fotografia della vergogna dell’Unione Europea.

Alcuni sostengono che non bisogna pubblicare foto così tragiche. Ma il problema non è questo. Basta con le leggi, con gli accordi, con i richiami alla sicurezza e con i discorsi sterili sui rifugiati. Dobbiamo fare qualcosa, adesso.

Se a qualcuno dà fastidio vedere questa foto, rispondiamo con le parole che ha utilizzato il fondatore della Ong “Sea-Watch” dopo averla pubblicata: “Se non vogliamo vedere questo tipo di immagini, dobbiamo smetterla di produrle”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]


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