La pronipote dello Zar ci racconta la Traviata di Sofia Coppola, in scena fino al 30 giugno al Teatro dell’Opera di Roma
Ho vissuto la mia vita in nome dell’amore
Alla Traviata di Sofia Coppola, per la prima volta regista di opera lirica, con i costumi di Valentino e le scenografie di Nathan Crowley, non potevano mancare i protagonisti del cinema italiano.
Abbiamo incontrato Nicoletta Romanoff , all’indomani della prima al Teatro dell’Opera di Roma, per farci raccontare attraverso il suo sguardo e la sua esperienza questa indimenticabile storia d’amore:
Nicoletta, se dovessi definire con una sola parola l’opera più amata di Giuseppe Verdi?
Disarmante.
La regia di Sofia Coppola?
Energia pura.
I costumi di Valentino?
Fiabeschi. Rispettano in pieno il percorso emotivo dell’opera.
Si è trattato di una prima straordinaria, al Teatro dell’Opera di Roma lo scorso 22 maggio, dove eri presente strepitosa in abito Valentino e gioielli Damiani, vorresti condividere con Cecilia le tue impressioni riguardo all’evento?
È stata l’apoteosi della perfezione, un evento da superlativi assoluti!
Se si girasse un nuovo film, sulla storia più romantica dell’opera lirica, ti piacerebbe interpretare il ruolo di Violetta? Pensi di avere delle cose in comune con lei, a parte una bellezza evidente?
Sì certo, mi piacerebbe. In comune con Violetta credo di avere una cosa sicuramente: ho vissuto la mia vita in nome dell’amore.
Cosa pensi di questa donna, giudicata superficiale, frivola, e ancora più grave, considerata di “ facili costumi” dal suo contesto sociale, eppure in grado di sacrificare tutta se stessa per amore?
Credo che dovrebbe farci riflettere. Lei è totalmente coerente con il suo pensiero d’amore, segue la Verità. E alla fine questa verità metterà a nudo, tutti coloro che l’hanno giudicata superficialmente, senza considerare la profondità e la purezza della sua anima.
Cosa pensi dell’amore?
Io non penso l’amore. Io vivo l’amore.
Il brano che hai scelto per noi?
Amami Alfredo.
Perché?
Mi è arrivato come una spada nel cuore e ho iniziato a singhiozzare in mezzo alla platea.
Che ruolo ha la musica nella tua vita?
La musica racchiude l’emotività delle nostre esperienze, trasferisce in un mondo tangibile le nostre emozioni. La ascolto spesso, e spesso è utile anche nel mio lavoro, quando devo prepararmi per alcune scene con una particolare carica emotiva, per esempio. In questo periodo sono soprattutto concentrata sulla musica russa contemporanea, mi aiuta a perfezionare la lingua.
A proposito del tuo lavoro. Il tuo prossimo film?
“Le due verità” di Giuseppe Alessio Nuzzo. Un dramma psicologico, tutto recitato in napoletano. Ho lavorato a fianco di Francesco Montanari, in un ruolo molto intenso. Si tratta di una storia estremamente particolare, dove il regista è riuscito a racchiudere più ruoli all’interno dello stesso personaggio.
Sembra davvero intrigante e non vediamo l’ora di vederlo. Nicoletta, grazie per averci permesso di affacciarci a questa, che è stata, una serata indimenticabile per Roma e per tutti i sostenitori della bellezza!
Costanza d’ Ardia