Il testo riflette l’esperienza di conversione che ha vissuto durante il recupero dalle droghe
Nella sua autobiografia, Eric Clapton scrive di un momento di grande sofferenza che ha attraversato mentre era in fase di recupero dal consumo di droghe, nel 1987:
“Ero completamente disperato. Nella privacy della mia stanza, ho chiesto aiuto. Non sapevo a chi pensassi di parlare, sapevo solo che non ne potevo più… e inginocchiandomi mi sono arreso. Pochi giorni dopo ho capito che avevo trovato un luogo a cui rivolgermi, un luogo che avevo sempre saputo che era lì ma a cui non avevo mai veramente voluto credere, o di cui pensavo di non aver bisogno. Da quel giorno, non ho mai smesso di pregare al mattino, in ginocchio, chiedendo aiuto, e la sera, per esprimere gratitudine per la mia vita e soprattutto per il fatto di essere sobrio”.
Madre Divina
Madre divina, dove sei?
Questa notte mi sento spezzato in due.
Ho visto le stelle cadere dal cielo.
Madre divina, non riesco a piangere.
Oh, questa volta ho bisogno del tuo aiuto.
Aiutami a superare questa notte solitaria.
Dimmi per favore da che parte andare
Per ritrovarmi.
Madre divina, ascolta la mia preghiera,
In qualche modo so che sei ancora lì.
Mandami, per favore, un po' di pace dello spirito;
Porta via questo dolore.
Non riesco, non riesco, non riesco più ad aspettare
Non riesco, non riesco, non riesco più ad aspettarti
Madre divina, ascolta la mia richiesta,
Ho maledetto il tuo nome mille volte.
Ho sentito la rabbia nella mia anima;
Tutto quello di cui ho bisogno è una mano da afferrare.
Oh, sento che è arrivata la fine,
Le mie gambe non corrono più.
Tu sai bene che preferirei stare
Tra le tue braccia questa notte.
Quando le mie mani non suoneranno più,
Quando la mia voce si fermerà, io scomparirò,
Madre divina, allora sarò
Salvo tra le tue braccia.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]