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Cattolici e anglicani, Welby e Nichols insieme su Facebook

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Vatican Insider - pubblicato il 26/05/16
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Nell’era dei social network l’ecumenismo sbarca su Facebook. Con un evento che in Gran Bretagna vedrà protagonisti insieme l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby – primate degli anglicani – e il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo cattolico di Westminster, la diocesi di Londra. A partire dalle 14,20 di domani i leader delle due comunità terranno insieme in diretta una sessione di Questions and Answers sulla pagina Facebook dell’arcidiocesi di Canterbury. Che ha già invitato i propri follower a inviare le proprie domande in vista dell’evento. 

L’idea è partita dal primate anglicano Welby che già da qualche settimana utilizza il più popolare tra i social network per dialogare con i fedeli; una sua meditazione nel mercoledì delle Ceneri ha avuto un successo inaspettato, con quasi un milione di visualizzazioni. Così a quell’iniziativa ne sono seguite anche altre: la settimana scorsa, per esempio, l’Arcivescovo di Canterbury ha tenuto con questo sistema una meditazione su un brano del Vangelo di Giovanni in cui Gesù chiama i discepoli. Dopo averlo letto e brevemente introdotto Welby – affiancato dal giovane responsabile di Lambeth Palace per la nuova evangelizzazione, il reverendo Chris Russell – ha risposto ad alcune domande provenienti da chi stava guardando, inviate come semplici commenti al post. Venti minuti di diretta su Facebook ai quali hanno assistito migliaia di anglicani in tutto il mondo: dall’Australia alla Nigeria, dal Sud Sudan agli Stati Uniti. Conclusi dall’Arcivescovo di Canterbury con un invito a prendere in mano la Bibbia e a fare altrettanto nelle proprie case con i propri amici. 

Un’esperienza inedita di comunione intorno alla Parola di Dio – dunque – realizzata attraverso le potenzialità nuove offerte dai social network. E che ora l’Arcivescovo di Canterbury ha deciso di allargare anche a una dimensione ecumenica, invitando a una nuova sessione il cardinale Vincent Nichols. «Insieme parleremo della preghiera, dell’unità dei cristiani e di come condividere con tutti la Buona notizia di Gesù Cristo nel mondo di oggi», ha scritto Welby nell’invito all’evento. Sono già numerose le domande arrivate dalla rete ai due Arcivescovi e molte toccano questioni da tempo aperte: quando si arriverà a poter ricevere la Comunione, ciascuno nelle liturgie dell’altro? Come collaborare nell’annuncio del Vangelo al di là delle differenze dottrinali tra le due confessioni? Che cosa possiamo fare insieme di fronte a drammi come quello dei profughi siriani?  

Nessuno ovviamente si aspetta che una sessione su Facebook basti a superare ostacoli e diffidenze con cui da decenni il cammino ecumenico si trova a fare i conti. Ma un’esperienza come questa va certamente nella direzione di quell’ecumenismo di popolo da più parti sollecitato negli ultimi anni come una strada importante per ritrovare la spinta degli anni del Concilio Vaticano II nel cammino verso l’unità dei cristiani.  

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