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A via alla Lateranense il Corso per un mondo più aperto all’economia sociale

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Vatican Insider - pubblicato il 26/05/16
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Roma si prepara a ripensare i rapporti tra Europa ed America Latina: sono le due giornate del 26 e 27 maggio a riunire, presso la Pontificia Università Lateranense di Roma (Aula dei Consigli – Piazza San Giovanni in Laterano, 4) a presentare il nuovo corso sul tema «Economia sociale di mercato e Dottrina sociale della Chiesa». La due giorni capitolina è dedicata all’«Economia Sociale di Mercato – Un dialogo tra Europa e America Latina», e ha avuto inizio alle 9,30 del 26 maggio. A fare gli onori di casa il Rettore Magnifico della PUL, monsignor Enrico dal Covolo, che ha introdotto il tema del dibattito. Poi, gli interventi dei relatori. 

CHE COSA STUDIA IL CORSO  

Europa e America Latina: due continenti sempre più vicini grazie anche al pensiero sociale della Chiesa. Nel mondo di domani queste due realtà potranno sempre più integrarsi e in particolare spingere sul pedale dell’acceleratore di valori quali libertà, solidarietà e sussidiarietà. Con un valore aggiunto non da poco: la potenza e la capacità di riflessione e indirizzo della Dottrina Sociale della Chiesa cattolica, ma anche – e questo è un tema riscoperto da Papa Francesco – dall’economia sociale di mercato. 

Per formare giovani capaci di gestire quest’integrazione, spingendo lo sviluppo dei due continenti sullo stesso binario, il Centro Lateranense Alti Studi (CLAS) della Pontificia Università Lateranense ha avviato, insieme all’Università Cattolica di Buenos Aires, l’Università Cattolica Sedes Sapientiae (Lima-Carabayllo), l’Universidad Popular Autónoma del Estado de Puebla e Università Cattolica del Cile (con il patrocinio del Collegio Borromeo – Jean Monnet European Centre of Excellence, Pavia) un corso di alta formazione (Master di I livello) sul tema «Economia sociale di mercato e Dottrina sociale della Chiesa».  

SULLE ORME DI FRANCESCO  

Terreno fertile, quello del tema trattato: Europa e America Latina hanno radici storiche e valori condivisi. Se a questo si aggiunge l’idea dell’economia sociale di mercato e la Dottrina Sociale della Chiesa, i risultati possono essere molto interessanti. Si torna alla «fine del mondo», come si è presentato Jorge Mario Bergoglio, per andare verso un nuovo mondo. Francesco ha espresso il suo parere il 6 maggio scorso, chiedendo per l’Italia e l’Europa l’economia sociale di mercato, capace di offrire modelli di sviluppo inclusivi, equi e: «non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società». Come ha osservato il professor Flavio Felice – docente di Dottrine Economiche e Politiche presso la Pul, le parole del Papa abbracciano un orizzonte attuale e d’attualità ancora più ampio: «Francesco sembra suggerire di intendere quello migratorio, ancor prima che come un problema, come un processo concreto, che fattori secolari hanno plasmato e stanno ancora plasmando». In altre parole: serve la sussidiarietà, che permetterà una vera e propria rifondazione dell’Europa oltre all’avvicinamento con l’America Latina: «Le crepe della costruzione europea possono essere lenite (…) immaginando una cittadinanza e una costituzione economica». 

Il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha fatto sentire la sua voce: «Il Papa – scrive Parolin – auspica che si promuovano società inclusive, creative e rispettose della dignità di tutti, e la Chiesa possa contribuire alla realizzazione di una convivenza più giusta risvegliando le forze spirituali senza le quali la giustizia non può affermarsi e prosperare», sottolinea il cardinale. 

Il sito della Pontificia Università Lateranense  

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