Dare ulteriore impulso al ruolo dei laici nel continente secondo le indicazioni contenute nell’Esortazione apostolica Evangeii Gaudium e nella lettera da lui stesso indirizzata al cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia commissione per l’America Latina , promuovere «la vita familiare» secondo le indicazioni contenute nel documento Amoris Laetitia, anche nelle parti che hanno suscitato maggiori discussioni e critiche; in questo caso, bisogna fare riferimento all’impostazione del cardinale Christoph Schoenborn, «grande teologo che conosce bene la dottrina della Chiesa». Sono queste alcune delle priorità individuate da papa Francesco per l’azione pastorale della Chiesa in America Latina. Il pontefice le ha esposte lo scorso 19 maggio durante un incontro coni vertici del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, l’organismo che rappresenta gli episcopati del continente. Nel corso dell’incontro, ha riferito il Celam, il Papa ha espresso la sua preoccupazione per la gravità della crisi politica e sociale che ha investito alcuni Paesi come Brasile, Argentina, Bolivia e Venezuela. Altre considerazioni sono state fatte dal Pontefice su Colombia, Messico, Haiti.
La delegazione era guidata dal cardinale Rubén Salazar Gómez, Arcivescovo di Bogotá (Colombia), presidente del Celem; con lui c’erano monsignor Carlos María Collazzi Irazábal,vescovo di Mercedes (Uruguay), primo vice presidente, monsignor José Belisário da Silva, arcivescovo di São Luís do Maranhão (Brasile), secondo vice presidente, monsignor Juan Espinoza Jíménez, ausiliare di Morelia (Messico), segretario generale, quindi il cardinale José Luis Lacunza Maestrojuán, vescovo di David (Panamá), presidente per gli affari economici e padre Leonidas Ortíz Losada, segretario generale aggiunto.
In particolare quando il cardinale Salazar ha chiesto al Papa quale fosse secondo lui la prima cosa nella quale il Celam avrebbe dovuto impegnarsi, Bergoglio ha subito risposto: «Dare impulso all’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium», e in modo specifico per tutto ciò che riguarda i laici. Nella lunga nota del Celam che riporta i contenuti del dialogo con il Papa, si legge: «Da 50 anni o più si va dicendo che “è l’ora dei laici”, però sembra che l’orologio si sia fermato». Ancora «il Papa ha raccomandato esplicitamente la lettura e l’applicazione della lettera indirizzata al cardinal Marc Ouellet lo scorso 19 marzo sul tema: “l’indispensabile impegno dei laici nella vita pubblica dei Paesi latinoamericani”». In merito all’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, poi, il Papa ha precisato alcune cose. In primo luogo ha detto che il cuore del documento è il capitolo 4, dedicato all’amore nel matrimonio, fondato sul capitolo 13 della prima lettera di San Paolo ai Corinzi.
Il più difficile da leggere resta invece il capitolo 8 («Accompagnare, discernere e integrare la fragilità»; la parte che contiene fra l’altro anche il riferimento all’eucaristia per i divorziati risposati). Alcuni, spiega il Papa, sono rimasti «prigionieri» di questo capitolo. Il Santo Padre – riferisce il Celam – è assai cosciente delle critiche pervenute, incluse quelle di alcuni cardinali, che non sono riusciti a comprendere il significato evangelico delle sue affermazioni. Quindi afferma che il modo migliore per comprendere tale capitolo, è seguire il percorso indicato dal cardinale Christoph Schoneborn , arcivescovo di Vienna, grande teologo, membro della Congregazione per la dottrina della fede, che conosce bene la dottrina della Chiesa .
Inoltre si è discusso del prossimo congresso sul Giubileo straordinario della misericordia, organizzato dallo stesso Celam con la Pontificia commissione per l’America Latina a Bogotà, in Colombia, dal 27 al 30 agosto. Il Papa ha manifestato la propria soddisfazione per questa iniziativa e ha chiesto a tutti i vescovi del continente «di unirsi a questa straordinaria celebrazione».
Nel corso dell’incontro, inoltre, papa Francesco ha mostrato la propria preoccupazione per i problemi sociali che in questo momento toccano da vicino l’America nel suo insieme. Francesco «è preoccupato per le elezioni negli Stati Uniti, e per una più complessiva mancanza di attenzione nei confronti dei più poveri e degli esclusi. E’ inoltre preoccupato dai conflitti economici, politici e sociali in Venezuela, Brasile, Bolivia e Argentina…facilmente in alcuni Paesi nel continente possono verificarsi “dei colpi di Stato bianchi” in alcuni Paesi». Ancora il Pontefice ha manifestato la sua inquietudine a causa delle difficoltà nelle quali si trova il popolo haitiano, e dall’assenza di dialogo fra le autorità che si dividono l’isola, Haiti e la Repubblica Dominicana, che non riescono a raggiungere una soluzione per migranti e sfollati. Francesco ha anche espresso i suoi timori per il modo in cui alcune autorità messicane intendono la laicità dello Stato e la libertà religiosa.
Il Papa ha infine comunicato la propria soddisfazione per i progressi del processo di pace in Colombia; allo stesso modo si è rallegrato per il suo prossimo viaggio in quel Paese per una visita pastorale a un popolo che è stato così fortemente colpito dalla violenza e che ha bisogno di intraprendere un cammino di pace e riconciliazione. «Il Papa – conclude il Celam – si entusiasma quando inizia a parlare della Patria Grande che è l’America Latina e degli sforzi che non devono interrompersi per raggiungere l’integrazione dei nostri popoli. Per questo bisogna avvicinare le posizioni e il dialogo sociale e cercare soluzioni condivise alle sfide che presenta il mondo di oggi».