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Egitto, il Patriarca copto cattolico: l’incontro tra il Papa e al Tayyib è un nuovo inizio

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Vatican Insider - pubblicato il 24/05/16
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Il ritorno dei rapporti amichevoli tra la Santa Sede e l’Università islamica di al Azhar, suggellato dall’incontro cordiale tra Papa Francesco e l’Imam Ahmed al Tayyib, “potrà dare nuovo vigore ai processi di collaborazione e integrazione che i responsabili cristiani e musulmani egiziani già alimentano in tante situazioni locali, nel vissuto quotidiano”. E’ questa la speranza che il Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak confida all’Agenzia vaticana Fides, commentando l’incontro svoltosi ieri in Vaticano tra Papa Bergoglio e il grande Imam della più autorevole istituzione teologica e culturale dell’islam sunnita.  

La sospensione dei rapporti tra la Santa Sede e al Azhar risale al 2011, dopo l’attentato alla Cattedrale copta ortdossa di Alessandria compiuto nella notte di Capodanno. In quell’occasione, il Pontefice Benedetto XVI aveva richiamato le responsabilità delle autorità locali nella difesa dei cristiani. A quelle parole avevano reagito male non solo i responsabili di al Azhar, ma anche esponenti del Patriarcato copto ortodosso. Quello, ricorda il Patriarca Ibrahim Isaac, “è stato un tempo difficile iniziato da un malinteso delle parole di Papa Benedetto XVI che forse, in alcuni, era intenzionale. Ma l’importante è aver ripreso il giusto cammino. Adesso, occorre attendere con pazienza che maturino i processi. Al Azhar è influente, e può esercitare un ruolo positivo nell’islam sunnita. Ma non mancano difficoltà, resistenze, divisioni, davanti al ripensamento del ’discorso religioso’ sollecitato da molti, e anche dal Presidente al Sisi. C’è anche chi percepisce come una minaccia e un attacco all’islam ogni giudizio e ogni opinione espressi con libertà, nel legittimo pluralismo. Noi dobbiamo rispettare questo cammino interno al mondo islamico, favorendolo con pazienza e delicatezza, incoraggiando i nostri fratelli musulmani, anche come Chiesa locale, favorendo la collaborazione nella vita sociale, davanti ai problemi concreti, senza limitarci al confronto sulle questioni strettamente religiose”.  

Tra i segni di speranza, il Patriarca copto cattolico cita le iniziative congiunte di imam e sacerdoti ispirate dalla ’Casa della Famiglia egiziana’ – l’organismo di collegamento inter-religioso creato anni fa da al Azhar e dal Patriarca copto ortodosso come strumento per prevenire e mitigare le contrapposizioni settarie – e anche il documento programmatico sottoscritto il 9 maggio dal Grande Imam e dal Patriarca copto ortodosso Tavadros II in cui è delineato il loro impegno comune a combattere insieme ogni forma di violenza e di abuso sui minori. Nel documento comune, predisposto con il patrocinio dell’Unicef, studiosi legati all’Università islamica e alla comunità copta hanno contribuito a delineare la tutela dei minori come priorità comune, citando tra le forme di violenza da combattere anche le mutilazioni genitali e il fenomeno dei matrimoni precoci. 

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