La Commissione Giustizia, lontano dai riflettori, taglia 800 emendamenti al ddl, che ora corre verso l’approvazione alla CameraChe fine ha fatto il disegno di legge sulle unioni civili? Da qualche settimana in Commissione Giustizia della Camera la maggioranza ha lavorato lontano dai riflettori. Molto sotto traccia e con un obiettivo preciso: innestare la quinta marcia, chiudere ogni forma di dialogo con l’opposizione e impacchettare il ddl per la discussione e il voto alla Camera.
OPERAZIONE DEL PD
L’esame del provvedimento in commissione Giustizia si è così concluso nella notte tra il 19 e 20 aprile. «Sono stati respinti tutti gli emendamenti grazie al lavoro della presidente Donatella Ferranti», ha scritto in una nota Micaela Campana, responsabile Diritti della segreteria nazionale del Pd e relatrice in commissione Giustizia della proposta di legge (Corriere della Sera, 20 aprile).
LA CORSA DELLA FERRANTI
Campana ha sottolineato il ruolo della Ferranti, «di garante e di profonda conoscitrice del diritto», tale da rendere «possibile procedere nei lavori con una gestione ordinata e celere della commissione. Aspettiamo i pareri delle altre commissioni e dopo si potrà andare in aula, presumibilmente i primi giorni di maggio». Insomma la Ferranti come una sorta di Cirinnà in versione Montecitorio per far galoppare il ddl.
366 EMENDAMENTI IN POCHE ORE
La Commissione giustizia si era trovata di fronte 800 emendamenti e ha lavorato persino di notte pur di far scorrere la legge sulle unioni civili verso la Camera senza alcuna modifica.
Nella giornata del 19 aprile ha finanche registrato un record, per chiudere l’iter: 366 emendamenti bruciati in poche ore!
INCIDENTI DI PERCORSO?
Ma, come scrive Avvenire (20 aprile), la blindatura del ddl e i numeri più favorevoli rispetto a palazzo Madama non mettono al riparo da possibili incidenti di percorso in Aula, dove incombe l’incognita del voto segreto. Tanto che torna a prendere quota l’ipotesi fiducia anche per l’ultima lettura del provvedimento.
MATERNITA’ SURROGATA
Il centrodestra tenterà in aula una manovra di “accerchiamento” sulle Unioni civili. Con lo stop definitivo – addirittura internazionale – all’utero in affitto. Per allontanare qualsiasi tentazione di ritorno sulla stepchild adoption. La battaglia sarà sulle mozioni provenienti dall’area moderata e conservatrice. Con un obiettivo chiaro: mettere al bando la maternità surrogata, con tanto di richiesta di vietarla anche in altri Paesi (La Notizia giornale, 20 aprile).